Dopo la parentesi come vice di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’Udinese, nella scorsa stagione, Dejan Stankovic ha risposto al richiamo del cuore ed è tornato alla ‘sua’ Inter, in qualità di team manager.
E in qualità di team manager sta assistendo a un avvio di stagione di tutto punto, con cinque vittorie nelle cinque partite e i campioni d’Italia della Juventus già a -10 in classifica: “Per ora, è vero, non giochiamo un calcio brillante, ma siamo solo a settembre e c’è tutto il tempo di crescere. Mi piace come l’Inter appare in campo, una squadra battagliera con undici guerrieri. Penso che abbiamo fatto un inizio di stagione quasi storico”, ha dichiarato Deki all’agenzia di stampa serba Beta.
Questa Inter per ora così vincente possiede un’ossatura di origine slava. Si pensi ad Handanovic, Jovetic, Perisic, Ljajic, Brozovic (a essere precisi ci sarebbe anche Vidic): ”Dalla nostra zona – ha continuato Stankovic – arrivano tanti talenti e giocatori importanti, sono convinto che faranno la differenza e che porteranno all’Inter tanti punti”.
La chiusura dell’ex centrocampista è per un amico, che ha giocato con lui con le maglie di Lazio e Inter e che proprio alla ‘Beneamata’ (in qualità di vice di Mancini) lo ha allenato: Sinisa Mihajlovic, ora tecnico dei ‘cugini’ del Milan.
“Si sta formando come allenatore, la sua squadra potrebbe giocare anche un bel calcio ma manca di concentrazione. Per Sinisa sono felice, lo avevo detto che prima o poi avrebbe avuto una grande opportunità. E dopo meno di due anni dall’addio alla Nazionale serba è arrivato al Milan”, ha concluso Stankovic.