Il progetto Perez-Agnelli sembra già morto sul nascere.
Il progetto Superlega sembra già al capolinea a due giorni dall’annuncio ufficiale. Martedì sera l’uscita in blocco delle società inglesi (Manchester United, Manchester City, Chelsea, Tottenham, Arsenal, Liverpool), spinte dalla forte reazione negativa di tifosi e opinione pubblica, sembra aver messo la parola fine all’iniziativa di Florentino Perez e Andrea Agnelli.
Dopo l’addio britannico, anche l’Inter ha deciso di fare un passo indietro con questa nota all’Ansa: “Il progetto allo stato attuale non è più ritenuto di interesse”.
Nella notte la Superlega ha diffuso questo comunicato: “La Super League Europea è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo debba cambiare. Proponiamo un nuovo concorso europeo perché il sistema esistente non funziona. La nostra proposta è finalizzata a consentire allo sport di evolversi generando risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, anche aiutando a superare le difficoltà finanziarie incontrate dall’intera comunità calcistica a causa della pandemia. Fornirebbe anche pagamenti di solidarietà materialmente migliorati a tutte le parti interessate del calcio”.
“Nonostante l’annunciata partenza dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa della pressione esercitata su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente allineata alla legge e ai regolamenti europei come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale per proteggere la Super League da terze parti. Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i pagamenti di solidarietà per l’intera comunità calcistica”.
Nella mattinata di mercoledì sono arrivate anche le parole del presidente della Juve Andrea Agnelli in un’intervista a Repubblica: “Fra i nostri club c’è un patto di sangue, il progetto della Superleague ha il 100% di possibilità di successo, andiamo avanti. Se l’Uefa ci farà una proposta, valuteremo. L’obiettivo è creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all’intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno per gli altri da definire attraverso il dialogo con le istituzioni del calcio”. La Superlega non mette a rischio i tornei domestici: “C’è piena volontà di continuare a partecipare a campionato e coppe nazionali”.