Sven Goran Eriksson racconta la sua battaglia contro il tumore
Pronto per tornare in panchina ed esaudire un piccolo grande desiderio, cioè quello di allenare il Liverpool (sarà infatti l’allenatore delle vecchie glorie dei Reds nella gara di esibizione contro le leggende dell’Ajax, sabato ad Anfield), Sven Goran Eriksson ha raccontato come sta affrontando la sua battaglia più dura, quella contro il tumore incurabile che gli è stato diagnosticato nei mesi scorsi.
“Come sto? I medici hanno già dato il loro responso, io voglio dire di sentirmi bene – ha detto Eriksson -. Ho quello che ho, si tratta di un tumore incurabile e ne sono consapevole. E’ una battaglia, comunque, non sono seduto in un angolo a piangere. Cerco di vivere la mia vita come la vivevo prima. Sto facendo un trattamento, ci sono alti e bassi ma per adesso sto in piedi”.
“Mi sento comunque fortunato – ha aggiunto il tecnico svedese – perché si stanno celebrando tutte le cose belle che ho fatto ora che sono ancora vivo. Sono felice perché sono in tanti a manifestare questo tipo di affetto adesso che ci sono. Può sembrare un po’ brutale da dire, ma è una cosa vera”.
Eriksson, 76 anni lo scorso 5 febbraio, è uno degli allenatori di maggior successo dell’ultima parte del secolo scorso: fra i tanti trofei vinti in Svezia, Portogallo e Italia, spiccano lo scudetto vinto con la Lazio nel 2000, ben quattro Coppe Italia (Roma 1985-86 da direttore tecnico, Sampdoria 1993/94, Lazio 1997/98 e 1999/2000), la Coppa Uefa vinta con l’IFK Goteborg nel 1982 e la Coppa delle Coppe alla guida della Lazio nel 1999. Ha allenato anche le nazionali di Inghilterra, Messico, Costa d’Avorio e Filippine.