Totò Di Natale, nuova vita da presidente

Le parole di Di Natale

Totò Di Natale ha ripercorso la sua carriera sulla Gazzetta dello Sport: “Il primo viaggio in treno, da Castello di Cisterna a Empoli: da solo. Avevo tredici anni, ho avuto la fortuna di incontrare uomini che mi hanno formato – penso a Lorenzo D’Amato prima; poi a Fabrizio Corsi, a Giampaolo Pozzo – e mi hanno consentito di diventare ciò che sono stato”. 

Ora è il presidente del Donatello: “Nel 2013 si trovoò in difficoltà, mi chiamò Simone Ronco e mi tirò dentro. Ora sono il presidente di un azienda piena di sentimenti e con una sessantina di persone che si industriano affinché si possa costruire qualcosa, anche una speranza”.

“Per un po’ ho pensato di fare l’allenatore ma 20 anni di ritiri sono stati più che sufficienti. Poi ho visto negli occhi dei bambini, qua, la speranza. Non so cosa io possa dar loro, se non qualche suggerimento”. 

“A me non piace raccontarmi. Sono fiero di essermi realizzato, vorrei accasedde a qualcuno di questi ragazzi adesso per avvertire quel senso di appagamento di averli in qualche modo aiutati. Noi adulti dobbiamo avere il dovere di inviare i messaggi giusti”.

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