Tragedia ad Assago, il drammatico racconto di Massimo Tarantino
Giovedì sera Massimo Tarantino è stato tra le prime persone intervenute nell’aggressione di Assago: “Non ero preparato psicologicamente ad affrontare un evento tragico come quello che è accaduto sotto i miei occhi giovedì ad Assago. Mi deve credere se le dico che sono in difficoltà a parlarne, e non solo per quello che ho visto. Vorrei evitare di passare per uno che ruba la scena ai protagonisti. Io sto bene, ma ci sono persone in ospedale e addirittura una che non ce l’ha fatta” ha raccontato al Corriere della Sera.
“Ero con mia moglie Tatiana e mia figlia Giorgia di 22 anni al supermercato a fare la spesa. Ci trovavamo in fila alla cassa con il carrello quando abbiamo sentito delle urla. In un primo momento è calato il silenzio, perché tutti abbiamo cominciato a chiederci cosa stesse succedendo. Poi è sbucata una persona con la maglia sporca di sangue. A quel punto si è generato il panico, c’era gente che scappava a destra e sinistra. Nel fuggi fuggi generale un uomo con il coltello in mano è corso nella mia direzione, finché un dipendente del Carrefour si è frapposto fra me e lui. E ha preso la coltellata. È stata una questione di attimi, non c’era il tempo di razionalizzare. Semplicemente ho dato un calcio al braccio dell’aggressore facendogli volare via il coltello. A quel punto l’ho immobilizzato finché non sono arrivate le forze dell’ordine che lo hanno preso in custodia. È stata una mossa irrazionale, mica sono addestrato. Non sono scappato perché il mio istinto primario è stato quello di proteggere mia moglie e mia figlia. Ho solo tentato di disarmarlo”.
“L’aggressore urlava, ma tutti gridavano in quel momento, non si capiva niente. C’era il caos generale. Poi quando è stato disarmato è rimasto immobile, si vedeva che non era lucido. Gli agenti sono sopraggiunti dopo poco, anche se in questo momento non ho bene la percezione del tempo. Si parla di vita ordinaria delle persone, in coda con il carrello alla cassa. Ma, ripeto, io sono sconvolto soprattutto per chi ha non ce l’ha fatta, per la sua famiglia e per chi ha subito le ferite. Non mi sento un eroe, anzi a dirla tutta provo disagio nel ritrovarmi al centro dell’attenzione. Reputo solo di aver fatto la cosa giusta dopo essermi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Ho 51 anni e da tutta la vita faccio la spesa negli ipermercati. Un episodio, pur devastante, non può condizionare la vita mia e della mia famiglia. Non ci può rubare la quotidianità” ha concluso Tarantino.
Tra i feriti c’è Pablo Marì, difensore del Monza che venerdì mattina è stato operato per le lesioni riportate: “Dopo il difficile momento che abbiamo vissuto ieri, io e la mia famiglia vogliamo comunicare che, fortunatamente, stiamo bene e vogliamo ringraziare per i tanti messaggi di affetto e sostegno che stiamo ricevendo. Siamo vicini ai familiari ed agli amici della vittima a cui porgiamo le nostre più sentite condoglianze. Auguriamo una pronta guarigione anche alle altre persone ferite” ha scritto il calciatore su Instagram.