Se n’è andato appena un mese di stagione, ma il campionato del Parma è già arrivato a un punto fondamentale. Dopo la prima coppia di vittorie, contro Pordenone e Albinoleffe, molto diverse tra loro, la trasferta sul campo della Sambenedettese dirà qualcosa di definitivo non tanto sulla classifica, bensì dal livello raggiunto dalla squadra come gioco e condizione atletica. Il laboratorio di Apolloni è ancora aperto, anche sul piano tattico, ma sabato scorso al Tardini si sono visti passi in avanti, al netto della solita tendenza ad arretrare troppo il baricentro dopo il vantaggio. Una strategia di gioco che potrebbe rivelarsi paradossalmente utile al “Riviera delle Palme”, contro una squadra molto aggressiva, ma che fatica ad attaccare difese schierate.
Per rendere possibile tutto questo, però, bisognerà passare in vantaggio, cosa successa su tre trasferte solo nei 10’ finali a Pordenone. “Voglio vedere una squadra lucida e combattiva – ha detto Apolloni in conferenza stampa – Sarà fondamentale sfruttare le nostre caratteristiche”. Caratteristiche che possono essere mutevoli, visto che il tecnico crociato ha aperto all’utilizzo di un inedito 4-4-2: “Evacuo e Calaiò possono giocare insieme, ma ovviamente dovranno sacrificarsi. Stanno lavorando bene in coppia, ma molto dipenderà anche dalle caratteristiche degli avversari”.
L’avversario. Il Parma troverà un ambiente carico per l’ottimo andamento della squadra di Palladini, capolista virtuale avendo una partita da recuperare e soli 2 punti in più del Venezia. I tifosi della Samb sono notoriamente caldi e il resto arriverà dalle caratteristiche di gioco imposte dal tecnico, che chiederà una prova di orgoglio e corsa. Palladini, sambenedettese doc ed ex giocatore rossoblù, è il leader incontrastato della squadra guidata dall’esplosivo presidente Fedeli, capace di dare finalmente stabilità economica alla società dopo le sofferenze degli ultimi anni. Pur senza stelle allora il gruppo sembra possedere le qualità agonistiche, tecniche e mentali per arrivare fino in fondo. Servirà quindi un Parma concentrato fin dall’avvio. Peraltro le squadre si ritrovano 4 mesi dopo il precedente nella poule scudetto del 22 maggio, quando il 2-2 strappato in extremis dalla Samb al Tardini spense i sogni dei crociati di accedere alla fase finale.
La formazione. Se il 4-3-3 dei padroni di casa non regalerà sorprese, con l’unico dubbio legato alla presenza o meno dell’ex Ferrario, e con un altro ex, virtuale, come Berardocco, transitato da Parma senza giocare durante l’era Ghirardi, in regia, molte incertezze gravano sullo schieramento che sceglierà Apolloni. “Cambiare modulo anche in corsa può essere un valore aggiunto” ha detto Apolloni, prima di aprire alla possibilità di schierare Scavone da esterno sinistro, in una sorta di 4-4-2 che potrebbe trasformarsi in 4-3-1-2 con l’ex novarese trequartista in fase di possesso e poi sulla fascia in fase difensiva, un po’ come Nedved ai tempi della Juventus di Capello. Corapi e Giorgino con Nocciolini a destra completeranno il centrocampo, in difesa Garufo al posto di Coly. Apolloni ha poi annunciato che settimana prossima verrà organizzata un’amichevole per testare Agostinho Cà, il centrocampista portoghese in prova da due settimane. Probabile formazione (4-4-2): Zommers; Garufo, Canini, Lucarelli, Nunzella; Nocciolini, Corapi, Giorgino, Scavone; Evacuo, Calaiò.