L’Italia Under 21 cerca di scacciare i fantasmi. E prova a crederci. Quel girone sinistramente simile a quello che fu fatale agli azzurri, e a Arrigo Sacchi, a Euro ’96 (anche allora con Repubblica Ceca e Germania come avversarie) rischia di spedire a casa la squadra di Di Biagio, costretta a battere la Germania con due gol di scarto, o con due segnandone almeno tre, per non dire addio all’Europeo già alla prima fase e firmare il fallimento di una giovane generazione.
Il suicidio contro i cechi è ancora fresco, ma il ct azzurro prova a toccare le corde giuste alla vigilia:
“Domani conterà solo vincere, affronteremo uno squadrone, ma anche noi dobbiamo conservare la consapevolezza di avere grandi valori e dobbiamo dimostrarlo. Siamo nelle condizioni di potere giocare in tanti modi diversi. Le uniche cose che ci servono sono cattiveria ed equilibrio” ha detto Di Biagio, ricordando gli svarioni di organizzazione difensiva visti contro Schick e compagni.
Le notizie però non sono buone se si parla di formazione: Caldara non recupera e si è infortunato pure Federico Chiesa, tra i migliori nelle prime due partite, pur entrando sempre dalla panchina. E papà Enrico andò proprio a segno in quell’Europeo ’96, ma contro i cechi…