Louis Van Gaal in un’intervista alla Bild ripercorre i suoi due anni al Bayern Monaco e punge Luca Toni, che sotto la sua gestione vide pochissimo il campo: “Gli tirai le orecchie. A colazione bighellonava troppo. Era irrispettoso nei miei confronti e nei confronti dei compagni. Cose così in una squadra non sono accettabili. Per me c’è una regola inviolabile: la squadra è più importante dell’individuo”.
Quello con la punta bresciana non era certo l’unico conflitto che il mister olandese aveva in quegli anni: “Amo il Bayern, ma fino a quando c’è Hoeness non ci tornerei. Litigai con lui per Lahm, che ho schierato io per primo come terzino destro. Hoeness lo voleva ancora a sinistra. Ma la storia mi ha dato ragione. Lahm ha vinto mondiale e Champions giocando a destra. Ci fu una discussione simile per Müller. Lo schieravo sempre e una volta Hoeness disse a mia moglie: Suo marito ha sbagliato formazione ancora una volta”.
Il contronto con il Manchester United: “Lo United, l’ultima squadra che ho allenato, è un’azienda commerciale. Il Bayern è molto diverso. A Monaco i capi sono Rumenigge e Hoeness, due ex calciatori che sanno di cosa stanno parlando. Per loro l’importante è il calcio, l’aspetto sportivo, non i soldi come succede allo United. Per questo amo il Bayern”.