“L’intelligenza non è solo quella teorizzata da Platone e Cartesio”
Julio Velasco, dopo l’oro ai Mondiali alla guida della Nazionale femminile di pallavolo, è diventato, ancor di più, una leggenda. Allenatore di spicacte qualità e un uomo che ha affrontato qualsiasi aspetto della vita a testa alta. In una lunga intervista al Corriere della Sera ha toccato tanti argomenti, alcuni decisamente privati.
Da grande appassionato di sport, si è soffermato anche sul calcio e, in particolare, su due assi argentini come Maradona e Messi, spesso al centro di mille sondaggi su chi sia il migliore. Julio Velasco non ha dubbi quando gli viene chiesto di scegliere: “Maradona. Nel mondo era rispettato e amato, ma soltanto noi argentini e i napoletani gli volevamo davvero bene”.
Il navigato coach aggiunge: “Era un uomo pieno di difetti, e proprio per questo vicino alle persone normali. Non era facile essere Maradona”. Una fotografia elegante e precisa di Maradona ma anche parole significative nei confronti di Messi, considerato un genio in campo ma, spesso, indicato come “poco intelligente” quando non ha a che fare con un pallone.
“L’intelligenza non è solo quella teorizzata da Platone e Cartesio. Il cervello funziona in modo specifico. Scannerizzare il campo come fa Messi, o restare in equilibrio come Simone Biles o Alice D’Amato, è una forma di intelligenza”, le sue chiare parole.