Ventura scarica la colpa sui club

È amaro il ritorno di Giampiero Ventura nello stadio che lo ha visto guidare il Torino per 5 stagioni.

Una salva di fischi ha infatti accompagnato l’uscita dal campo dell’Italia al termine del clamoroso 1-1 contro la Macedonia, giunto a conclusione di una prestazione da dimenticare.

Gli azzurri sono certi del secondo posto nel girone, ma non ancora di essere tra le migliori 8 seconde (la peggior seconda dei 9 gironi non verrà ammessa agli spareggi), eppure al termine della partita Giampiero Ventura ha provato a non buttare via tutto nella consueta intervista a Rai Sport: “Nel primo tempo non avevamo rischiato niente riuscendo a segnare nel finale, ma il secondo è stato deludente. Qualche giocatore è sceso di tono, chi gioca poco nei club ha perso smalto. Abbiamo perso lucidità, non ci siamo più resi pericolosi e a quel punto se non si propone nulla è inevitabile prendere gol, pur avendo subito solo un tiro”.

Ventura però si schiera contro i fischi: “L’Italia non dovrebbe mai essere fischiata perché ci rappresenta, anche se nel secondo tempo abbiamo fatto male”.

Ora l’Albania, da vincere per il ranking e per scacciare le solite voci di un ct a rischio.

Ventura non gradisce: “Finché diciamo questo e finché diciamo che siamo rimasti a Madrid non cresceremo mai. Speriamo che in vista dei playoff chi gioca meno nelle proprie squadre metta minuti nelle gambe in modo da poter proporre un calcio migliore”.

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