Un marziano a Collecchio. Ha destato sorpresa in casa crociata la visita alla vigilia del delicato posticipo contro la Feralpi Salò di Juan Sebastian Veron, comparso sui campi d’allenamento del Parma come un vero extraterrestre.
Vuoi per aver giocato solo una stagione in maglia, allora, gialloblù, la 1998-’99, seppur zeppa di trionfi, essendo stata quella passata alla storia come l’annata dei “tre titoli in 100 giorni”, Coppa Italia, Coppa Uefa (per quello che resta l’ultimo alloro internazionale del club) e Supercoppa Italiana (conquistata però con Juan-Sebastian già ceduto alla Lazio per 70 miliardi, per una delle tante operazioni “monstre” che in quegli anni unirono i club di Tanzi e Cragnotti), vuoi per l’attuale dimensione del Parma, relegato in terza serie in un universo lontanissimo da quello di Veron, che aspira a ruoli importanti nella politica sportiva sudamericana, la visita ha colpito positivamente tifosi e dipendenti, oltre che lo stesso Gigi Apolloni, che proprio in quell’anno spese gli ultimi spiccioli con la maglia del Parma dopo 12 stagioni esaltanti.
“Veron è stato un giocatore straordinario, la sua carriera parla per lui, ma soprattutto è un ragazzo che è rimasto nel mio cuore. La stessa semplicità con cui è venuto qui a ricordare e raccontare dà la dimensione dell’uomo” ha detto il tecnico del Parma visibilmente emozionato al termine della conferenza di vigilia del posticipo.
L’incontro con il centrocampista ex anche di Sampdoria, Lazio e Inter era appena finito, tra amarcord e risate. Lo stesso Veron ha poi raccontato le emozioni speciali della giornata al sito ufficiale del Parma: “E’ stata una bella sensazione tornare qui, dove ho vissuto un anno molto intenso. Ero giovane, ma posso dire che qui ho raggiunto la maturità calcistica” ha detto la ‘Brujita’, prima di lasciarsi andare a qualche rimpianto: “Pensando ai nomi di quella rosa viene da chiedersi come abbiamo fatto a non vincere lo scudetto, ma fortunatamente abbiamo raggiunto altri due obiettivi”.
Infine uno sguardo di speranza alle attuali disavventure del club: “Penso che situazioni come questa diano più forza per migliorarsi di continuo. Ho visto una società forte, è sempre bene ricordarsi di quanto è successo e di dove si è sbagliato al fine di non ripetere gli errori”.