Il secondo anticipo della settima giornata, ancora una volta al Bentegodi, aveva il sapore di uno scontro salvezza tutt’altro che irrilevante. Se due settimane fa era stato Tudor, tecnico dell’Udinese, a salvare la panchina grazie al pareggio contro i gialloblù di Juric, stavolta a traballare era quella della Sampdoria su cui era seduto Di Francesco: 3 punti in 6 gare, 4 reti realizzate, 14 quelle subite. Come a dire: Bentegodi ultima, se non penultima spiaggia per il tecnico del presidente Ferrero. Verona-Sampdoria è finita 2 a 0 davanti a 17.787 spettatori di cui 1509 tifosi ospiti giunti fin qui anche in virtù di uno storico gemellaggio. A questo punto si attendono le decisioni della società blucerchiata sull’eventuale esonero del tecnico mentre sorride Juric per l’ennesima prova positiva della sua squadra, ora a 9 punti in classifica contro i 3 della Samp. Vittoria meritata, quella dei gialloblù, in rete all’inizio con Kumbulla, raddoppio di Veloso nel finale. Prossimo turno dopo la sosta della prossima settimana: Napoli-Verona (sabato 19 ottobre ore 18); Sampdoria-Roma (domenica 20 ottobre ore 15).
Primo tempo. Inizio spumeggiate dei gialloblù contro una Samp intimorita. Audero deve uscire dai pali per sbrogliare una situazione che si stava facendo critica per i blucerchiati. Stepinski, ben lanciato da Amrabat, cincischia sulla linea di fondo, guadagnando solo un angolo. Dalla bandierina (8’) gran stacco di Kumbulla, rete: Verona-Sampdoria 1-0. La reazione doriana è lungi dal materializzarsi: troppi gli errori elementari che non le permettono mai di battere a rete. Sull’altro fronte, invece, l’Hellas continua a proporsi pericolosamente. 34’: punizione dalla mezzaluna dell’area, Veloso si vede ribattere in angolo la conclusione. 38’, altro tiro dalla bandierina scaligero, Veloso pennella, mischia, controffensiva blucerchiata, altro angolo: anche stavolta mischia, batti e ribatti, nulla di fatto. Tre minuti di recupero: uno stratosferico Amrabat si porta a spasso mezza Samp, taglio perfetto per Stepinski che calcia bene, Audero è bravissimo a deviare in angolo da cui nulla scaturisce. Tutti negli spogliatoi.
Secondo tempo. I doriani, strigliati da Di Francesco ed invitati a tirare fuori gli attributi dai propri tifosi, provano a reagire per impensierire l’estremo gialloblù Silvestri fin lì inoperoso. Quagliarella e compagni non vanno al di là di uno sterile possesso palla, qualche traversone ben controllato dall’estremo scaligero, conclusioni da dimenticare. Pessina da fuori, Audero devia; sul ribaltamento di fronte Vieira calcia sopra la traversa. 15’, angolo doriano: nulla di fatto. Il diciottenne Salcedo, schierato da Juric dal 1’ minuto, manda in affanno la retroguardia blucerchiata, guadagnando un altro angolo, stesso esito. 12’, primi cambi: Rigoni per Jankto nella Samp; Vitale per Lazovic nell’Hellas. Quindi Di Francesco inserisce Bonazzoli per Caprari. 24’: anche Silvestri inizia a timbrare il cartellino con una gran deviazione sulla botta in area del neo entrato Caprari. 25’: dentro Verre per Salcedo nel Verona. La Samp ci prova, l’Hellas controlla pur con qualche fatica. Fino al 37’ quando Veloso calcia una velenosa punizione che, con la complicità di Murru, finisce alle spalle del portiere blucerchiato per il 2 a 0 gialloblù. Ancora Caprari ci prova senza fortuna. Tre minuti di recupero e triplice fischio: Verona-Sampdoria 2-0. Sonori fischi per i blucerchiati al termine, ovazione della tifoseria scaligera per un’Hellas sempre più sorprendente.