La Serie B da calciatore l’ha conosciuta a inizio carriera, con la maglia della Sambenedettese, in prestito dall’Inter prima di fare la storia in nerazzurro, e poi sul finire, a Padova, ultima tappa italiana per poi chiudere negli Stati Uniti. Pure da allenatore Walter Zenga è sbarcato nel pianeta cadetto non certo alla prima esperienza, ma la volontà, proprio come successo quando indossava i guanti, è di restarci il meno possibile.
Scelto dal presidente del Venezia Joe Tacopina per prendere il posto dell’esonerato Stefano Vecchi, l’ex tecnico del Crotone non si è nascosto durante la presentazione ufficiale, snocciolando sogni ed obiettivi che apparentemente fanno i pugni con una classifica da paura (penultimo posto): “Questa società guardava alla serie A e alla costruzione del nuovo stadio, sono degli obiettivi naturali, ma quello a cui devo guardare io è che non si pensi di vincere con facilità: così si sbaglia l’approccio. Il primo obiettivo però è che il Venezia ritrovi il feeling con i tifosi e che lo stadio, come nelle ultime stagioni, torni ad essere pieno” le parole di Zenga, che riparte quindi da una delle note dolenti sollevate dal presidente, la disaffezione dei tifosi.
Del resto a una città così non si può dire di no: “L’opportunità è nata da un grande feeling con il presidente Joe Tacopina, ma anche perché questa è una società storica nella città più conosciuta al mondo. Sono molto contento di essere qui. Appena mi hanno chiamato sono partito da Dubai dove vivo e ho lasciato lì la famiglia. Non ci torno perché c’è da lavorare subito, non vedere gli affetti è un prezzo che per la squadra sono pronto a pagare”.