Tre settimane dopo la bruciante sconfitta di Cardiff nella finale di Champions contro il Real Madrid che ha chiuso la stagione bianconera torna a parlare Max Allegri.
Intervistato da Sky Sport, il tecnico livornese, che prima di partire per le vacanze ha prolungato il proprio contratto fino al giugno 2020, è tornato sull’amara notte gallese:
“Dopo il primo goal di Ronaldo abbiamo subito pareggiato e abbiamo continuato a spingere, ma il 2-1 e il 3-1 così ravvicinati ci hanno condizionato. Questa partita ci servirà da lezione soprattutto nella gestione dei match: non si può giocare sempre a cento all’ora, non potevamo pensare di fare il secondo tempo come il primo perché nel primo tempo avevamo spinto molto e quindi bisogna avere più padronanza nel gioco e conoscere meglio i ritmi”.
Tanto si è parlato e si parlerà del crollo subito dalla Juventus nel secondo tempo. Allegri dà una spiegazione atletica: “Se potessi tornare indietro alla fine del primo tempo avrei fatto due o tre cambi, ma era impossibile farli perché quando si gioca una finale ci si prospetta i supplementari e in quel momento lì avevo Pjanic con un ginocchio in disordine e Mandzukic con una caviglia che si stava gonfiando, li ho rimandati in campo sperando che la partita si mettesse in un certo modo e che riuscissimo a reggere per 20 minuti. Già negli ultimi cinque minuti del primo tempo loro avevano preso il sopravvento dopo che nei primi 40 minuti erano stati fermi per paura di prendere”.
L’argomento delle sostituzioni mancate nell’intervallo conduce dritti al ‘caso Bonucci’. Il presunto battibecco nello spogliatoio tra Allegri e il difensore, reo di aver suggerito un cambio al tecnico, è stato smentito da società e giocatore. L’allenatore non entra nel merito, tornando invece sull’esclusione di Oporto, annunciando però di fatto la conferma del difensore, ambitissimo sul mercato, per la prossima stagione:
“Nella gestione del caso Bonucci, in quel momento particolare a Oporto, era giusto fare così. Ci sono momenti in cui era giusto chiudere un occhio e dei momenti in cui gli occhi vanno tenuti entrambi aperti. In quel momento Leo aveva sbagliato, come avevo sbagliato io, ed era giusto che Leo stesse fuori. Dopo due giorni Bonucci è rientrato perché è un giocatore straordinario: deve capire che sarà il futuro leader dello spogliatoio della Juventus”.