Il giorno dopo la vittoria in Champions League contro l’Olympiacos, GQ ha pubblicato una lunga intervista a cuore aperto con Massimiliano Allegri, che ha anche confessato quando pensa di ritirarsi: “Fra 5 o 6 anni smetterò con il calcio. Finché mi diverto a insegnare in campo, continuo. Quando non lo farò più, me ne andrò. A me piace insegnare ai giovani, è una soddisfazione vedere dei miglioramenti nei giocatori”.
L’ex allenatore del Milan ha un sogno: “La Nazionale mi interessa molto. E la squadra del futuro promette bene: i ragazzi nati tra il 1992 e il 2000 sono molto bravi”.
“Non sono uno che pensa 26 ore a una partita. Dico sempre che ci sono gli allenatori costruiti e quelli naturali: io faccio parte della seconda categoria. Non devo stare tutto il giorno a vedere video, non capirei nulla così. Guardo ciò che mi serve e in quarto d’ora capisco quello che devo fare”, ha aggiunto Allegri.
Sulle sconfitte degli ultimi anni: “Le finali si vincono e si perdono. Lo dico anche ai giocatori, perché per fare grandi cose è necessaria una buona dose di talento e incoscienza. Di fenomeni nel calcio ce ne sono pochissimi, ma ora ci sono tante squadre con molti grandi giocatori. Vincere la Champions è più difficile di 30 anni fa”.
