Le parole di Beppe Marotta
Beppe Marotta, ospite di “90esimo minuto” su Rai2, ha parlato del primato della sua Inter: “Immaginavo ci fossero più difficoltà. In realtà Simone si è inserito con più facilità del previsto nella nostra situazione e supportato dalla società, dai dirigenti, Ausilio, Baccin, è riuscito a dimostrare il suo vero e autentico valore: secondo me oggi rappresenta il valore aggiunto del nostro club e dell’area tecnica”.
“Come mai Inzaghi è riuscito ad arrivare agli ottavi di Champions League e Conte no? Forse una risposta precisa non c’è. Facendo una breve retrospettiva storica ed entrando nel clima natalizio, ricordo che quest’estate il club è stato condizionato da turbolenze forti e temporali violenti, fortunatamente abbiamo trovato la nostra stella polare che ci guidasse nel migliore dei modi. Siamo riusciti a trovare la strada giusta con un riequilibrio economico del club, con tre cambiamenti legati alle partenze di Hakimi, Lukaku ed Eriksen, oltre al cambio dell’allenatore. Questa è stata la grande difficoltà in quel momento, ma siamo riusciti a facilitare l’ingresso di Inzaghi. Dall’altra parte c’è la stella luminosa che ha un significato molto più ampio: le due stelle sono il nostro obiettivo che rappresenterebbero il ventesimo scudetto, due come il segno di vittoria, il nostro grande obiettivo che tutti insieme con grande umiltà dovremo perseguire”.
Capitolo Brozovic: “Abbiamo alcuni temi da affrontare nell’ambito dei rinnovi contrattuali. La base di partenza è che noi siamo contenti dei nostri giocatori che andranno in scadenza e con loro abbiamo avviato delle nuove negoziazioni. Speriamo di poterle portare a termine con profitto per tutti. Brozovic è un giocatore molto importante, ha manifestato la volontà di rimanere nell’Inter, quindi da parte nostra c’è grande felicità, ora si tratta di negoziare dal punto di vista economico, queste sono le difficoltà maggiori, ma sono molto ottimista da questo punto di vista”.
Chiosa su Icardi nel mirino della Juventus: “L’Italia non è più l’Eldorado del calcio come negli anni Novanta, se tornano in Italia giocatori importanti ben vengano. Non sta a me entrare nel merito della questione di Icardi, non è un nostro giocatore ma appartiene al PSG. Noi siamo a posto e contenti degli attaccanti che abbiamo a disposizione. Dico solo che il calcio trarrà beneficio dal momento che i calciatori di qualità tornino in Italia”.