Leonardo Bonucci in un’intervista al Corriere dello Sport torna sul suo anno al Milan: “Andare via mi era costato, ho lasciato amicizie, sicurezze. Avevo deciso in un momento di rabbia, è stato puro istinto: a mente lucida non l’avrei fatto. L’origine di questa rabbia? Negli ultimi quattro mesi di Juve erano successe delle cose che mi avevano toccato nell’orgoglio, a livello intimo e personale. Non sono riuscito a farmele scivolare addosso, ma poi ho capito che andarmene non era stata la scelta giusta: solo qui riesco ad esprimere le mie potenzialità. Col passare del tempo ho capito che l’unica cosa che volevo davvero era tornare”.
Ora il sogno è allenare la Juve: “Nella Juventus ci sono rigore e serietà, il mio sogno è di poterla allenare in futuro. Allegri? Capita di avere discussioni anche accese. Ma poi ci si chiarisce, ci si stringe la mano e si va avanti. La sua dote migliore è l’intelligenza, così riesce a gestire uno spogliatoio tanto importante”.
Con l’arrivo di Ronaldo l’obiettivo si sposta decisamente sulla Champions League: “Vorrei cancellare la finale di Cardiff, ci credevamo tanto. La società ha costruito una rosa importante per realizzare quel sogno: con Cristiano Ronaldo diventa tutto più credibile. Però è anche questione di fortuna, sacrificio e lavoro di qualità”.