Il 2015 è stato un anno calcisticamente difficile, per Mario Balotelli, sempre meno ‘Super’ e sempre più ai margini del calcio che conta.
L’attaccante del Milan ha smesso da tempo di essere protagonista e, fino a ora, l’avventura in rossonero non gli è servita ad affermarsi nuovamente.
Sinisa Mihajlovic è intenzionato a puntare sull’attaccante bresciano, al rientro dall’infortunio che l’ha tenuto fuori per tre mesi. Ma il credito dell’ex Inter durerà soltanto sei mesi: se le prestazioni del classe ’91 non convinceranno la dirigenza milanista, allora sarà la volta buona che lasci Milanello, forse per sempre.
Sorprendentemente, però, c’è chi punterebbe ancora sul suo talento lunatico. In Inghilterra sono persuasi che Jurgen Klopp potrebbe accogliere la sfida di rilanciarlo. O meglio, Mino Raiola potrebbe solleticare l’estro dell’ex Borussia e affidargli le sorti del frizzante Mario.
L’intraprendente procuratore campano ha parlato così di un eventuale ricongiungimento con gli inglesi: “Sicuramente – ha detto a Sky Sport -, parlare con tutti fa parte del mio lavoro e inoltre conosco Klopp dai tempi di Dortmund, per via di Mkhitaryan. Mario è un giocatore di qualità e talento, su questo non ci sono dubbi, ma serve un tecnico che creda in lui. Parleremo di lui quando sarà il momento. Se Klopp ha un piano per lui o meno non lo so, non ho parlato con lui di questo, né col Liverpool. Penso che adesso sia troppo presto”.
La suggestione accolta dal manager tedesco, da pochi mesi sulla panchina del Liverpool, avrebbe tuttavia incontrato qualche resistenza all’interno della dirigenza. Tra le fila dei ‘Reds’, militano già quattro attaccanti di livello e con caratteristiche simili a quelle di Balotelli.
Intanto, il male del centravanti si acuisce. Un infortunio dai contorni indefiniti, così come i tempi di recupero, l’ha colpito quasi quattro mesi fa. Niente convocazione per la ripresa del campionato e un senso di frustrazione che incombe e investe i tifosi rossoneri, che stavolta ci speravano davvero.
Balo sembra affetto da una sindrome da mal di pancia, o peggio ancora da un mal di Milan. Come se l’ego del bad boy fosse saturo di quei colori che un tempo gli facevano luccicare gli occhi.
