Le ultime scialbe prestazioni di Brahim Diaz stanno facendo riflettere la dirigenza.
C’era una volta il Brahim Diaz scintillante, quello che incantava il pubblico di San Siro con le sue giocate e con i suoi assist. L’inizio di stagione dello spagnolo è stato il manifesto di un Milan che, all’epoca, andava a braccetto col Napoli nelle prime due posizioni di classifica. Lo stop per il Covid di metà ottobre è stato lo spartiacque della stagione dell’ex Real Madrid: da quel momento in poi, poco o nulla. L’ultimo gol dello spagnolo risale infatti al 25 settembre, contro lo Spezia, mentre per l’ultimo assist dobbiamo tornare al match con la Salernitana di inizio dicembre.
Paolo Maldini e Frederic Massara ragionano allora su una tentazione di mercato: per riscattare Brahim Diaz servono 22 milioni di euro, a cui vanno comunque aggiunti altri 1,5 milioni per un successivo anno in prestito, fino al 2023. Più o meno quello che l’Atalanta chiederebbe per Ruslan Malinovskyi, il gioiello in forza alla Dea sul quale il Milan aveva già sondato il terreno nei mesi scorsi. La valutazione dell’ucraino si aggira sui 25-30 milioni, ma gli ottimi rapporti tra i club e la volontà del calciarore di mettersi in mostra in una società, come quella rossonera, dall’indiscutibile blasone, potrebbero essere fattori decisivi. L’iberico ha tempo fino a giugno per convincere Pioli e tutto l’ambiente che converrebbe puntare ancora su di lui…