Una presentazione alla piazza con alcuni messaggi già chiari.
Paulo Sousa si insedia sulla panchina della Salernitana e non gira intorno ai concetti che vuole imporre alla squadra nel dopo Davide Nicola. Facendo anche chiarezza sul ruolo di portiere titolare, che appare al momento ancora conteso tra Memo Ochoa e Luigi Sepe.
“In una sola settimana non si possono cambiare i comportamenti di una squadra – ha premesso Sousa -. Ma più che i numeri contano idee e concetti. Nicola viene da un anno di lavoro, e ogni idea può essere vincente. Io però ho le mie, e sono diverse. Chiederò alla squadra di essere corta, intensa, mentalmente forte. Dobbiamo insistere sul pressing e la voglia di recuperare il pallone, controllare il gioco, fare possesso. Difficilissimo chiederlo contro un’avversaria come la Lazio, ma ora dobbiamo mettere da parte il recente passato”.
“La Salernitana dispone di una delle migliori rose della Serie A riguardo all’attacco – ha osservato Sousa -. Vedo già il desiderio di migliorare la costruzione della squadra, e dovremo farlo per alimentare il gioco per i nostri attaccanti. Cercherò di farlo senza disperdere il buono che è stato fatto, il modulo è relativo”.
Quindi il capitolo che riguarda Ochoa e Sepe. “Ho parlato con entrambi, e dovranno essere disponibili tutti e due. Le loro caratteristiche sono diverse, deciderò di volta in volta dopo averli visti in settimana. Dipenderà anche dalla strategia della partita. Al momento un titolare fisso non c’è, chiaro che Memo ha lasciato la famiglia per trasferirsi in un altro Paese. Vuole dare il suo contributo, e questo è ovvio. Questo stimola i giovani e indubbiamente rappresenta un esempio per tutti”, ha concluso Sousa.