Il riscatto dell’estremo difensore appare ormai come un miraggio
Protagonista di un avvio di stagione da incubo, macchiato dall’indecisione nella prima giornata di campionato contro la Cremonese, ma soprattutto dagli errori in entrambe le partite di Conference League contro l’Istanbul Basaksehir, Pierluigi Gollini non sta certo confermando le alte aspetattive riposte sul suo conto.
La formula del prestito con la quale è arrivato a Firenze dall’Atalanta – a titolo temporaneo, con semplice diritto di riscatto – non è affatto una garanzia di una permanenza duratura in Toscana. Nell’ultimo match europeo della Viola, quello contro il Rigas, l’ex Atalanta, finora sempre presente nelle coppe europee, è finito in panchina per lasciar spazio a Pietro Terracciano, che lo ha scalzato dai pali già dalla quarta giornata di campionato.
La Conference League, unica occasione in cui Gollini avrebbe potuto convincere il tecnico Vincenzo Italiano a cambiare idea sul suo conto, va ora in letargo fino a febbraio. Con le porte della titolarità ormai chiuse in Serie A, per il portiere l’ipotesi di un riscatto da parte della dirigenza viola si fa sempre più lontana.