L’amministratore delegato della Juve svela il retroscena della trattativa per il bomber della Fiorentina.
L’amministratore delegato della Juventus in un’intervista al Corriere dello Sport ha svelato i retroscena dell’arrivo di Dusan Vlahovic in bianconero subito a gennaio: “Vlahovic e Zakaria sono acquisti fatti in funzione di questa stagione, ma soprattutto della prossima. L’accelerazione di gennaio ha motivazioni evidenti. Attorno a Dusan c’erano dei movimenti, in particolare di club stranieri. Abbiamo considerato che se ci fossimo spinti fino a giugno probabilmente non saremmo risultati competitivi nella sempre meno ipotetica asta con inglesi e spagnoli. Abbiamo verificato se ci fossero le condizioni per prenderlo subito, individuato le eventuali uscite in grado non dico di pareggiare l’investimento ma di renderlo sostenibile e nel preciso momento in cui i conti sono tornati abbiamo esposto il piano a Andrea e subito dopo al CdA, che l’ha autorizzato”.
Con la Fiorentina tutto alla luce del sole: “I passaggi successivi sono stati l’incontro con Joe Barone, al quale abbiamo presentato l’offerta scritta, e poi, ottenuto il sì della Fiorentina, quello con gli agenti di Dusan. Avevamo già un accordo? Non è affatto vero, questo è un falso assoluto. Ci siamo mossi soltanto dopo aver ottenuto il placet della Fiorentina. Abbiamo rischiato di finire sotto ricatto, certo, ma eravamo forti del consenso del giocatore che voleva solo la Juve. Se ci fossimo presentati da Barone con l’accordo con gli agenti ci saremmo ritrovati in una situazione identica, la Fiorentina avrebbe potuto alzare sensibilmente il prezzo. Tutto è stato fatto con la massima trasparenza secondo le regole. E siamo riusciti a trattenere un talento assoluto all’interno del nostro sistema calcio”.