“Avevo firmato col Benfica, ma non sono mai arrivati”
Già al centro di critiche perchè reduce da un periodo di forma non esattamente esaltante, e con la questione rinnovo ancora in alto mare con la dirigenza rossonera, Rafael Leao si è concesso un pomeriggio di ricordi parlando all’emittente ‘Vice’ a proposito dei suoi primi passi nel mondo del calcio, quando era appena adolescente.
“Di fronte casa c’era un giardino dove giocavo sempre insieme agli altri bambini. Io ero sempre lì a giocare. Una persona che lavorava per un club lì vicino mi ha visto e mi ha chiesto se giocassi da qualche parte. Io gli ho risposto di no, ma che mio padre stava già cercando un club con cui cominciare. Mi ha detto di andare nella sua squadra e fare un paio di allenamenti, poi avremmo visto. Sono andato lì, ho fatto un allenamento e ho cominciato a giocare in quel club, si chiama Mora”, ha esordito l’attaccante rossonero.
“Tre settimane dopo ho firmato con il Benfica, ma non avevo la possibilità di andare agli allenamenti perché Lisbona era lontano. Loro mi dissero di stare tranquillo, che sarebbe arrivato qualcuno ad accompagnarmi agli allenamenti tutti i giorni. Ho firmato con il Benfica, ho aspettato una settimana: non sono mai arrivati. Dopo sette giormi mio padre li ha contattati e ha detto che sarei andato in un altro club. Sono andato quindi allo Sporting, e poi da lì è iniziato tutto… C’erano persone vicine a me che dicevano che potevo arrivare lontano. Io avevo il talento però poi in allenamento era diverso. Mi piaceva il calcio, ma in testa non sapevo dove sarei potuto arrivare in futuro”, ha concluso il lusitano.