Dennis Praet sfumato, Davide Vagnati svela i retroscena
Negli ultimi giorni di mercato il Torino ha cercato in tutti i modi di ingaggiare Dennis Praet ma ogni tentativo è andato vano. Davide Vagnati, in conferenza stampa, ha vuotato il sacco: “Non c’è rammarico, ci abbiamo provato. Volevamo Dennis e lui voleva venire, quando ci provi in tutti i modi e non è stato problema di formula, economico e di nessun tipo: è stata una scelta legittima del Leicester, non lo hanno fatto uscire. Ne abbiamo preso atto e va bene così. Siamo comunque soddisfatti, ma mi piace avere equilibrio. Le risposte arrivano dal campo, è lì che si vedono le risposte sul lavoro fatto. Ci sarà modo di dire se la soddisfazione sarà a 360 gradi”.
“Mi sembrava opportuno fare un resoconto ed essere a disposizione per le domande. Finito il mercato, volevo essere chiaro o comunque rispondere ai quesiti. Ringrazio Zaza, che ha lasciato il club e per ciò che ha fatto, è stato un aiuto due stagioni fa. Lo stesso augurio va per Izzo e Verdi, sono andati rispettivamente a Monza e a Verona in prestito”.
Il direttore tecnico dei granata ha poi parlato di Radonjic: “L’idea è nata un paio di mesi prima di prenderlo, è un giocatore forte che ha buttato un po’ via il suo talento. Ha tutte le caratteristiche per essere un giocatore importante, se non lo ha dimostrato è perché ha fatto qualche passaggio a vuoto. Si è tagliato tanti soldi sull’ingaggio, non aveva referenze positive ma abbiamo deciso di prenderlo insieme al mister. Da Specchia a Moretti agli altri collaboratori siamo convinti ci possa dare tanto”.
“Brekalo voleva tornare e ha fatto di tutto, non era corretto riprenderlo. Ha fatto bene, ma l’anno scorso volevamo tenerlo: non è che non volessimo investire, ma voglio giocatore che vogliono stare al Toro. C’è un progetto che è partito con un grande allenatore e andiamo avanti su questa linea. Degli otto giocatori arrivati, che poi sono 10 con Ricci e Pellegri, tre sono in prestito con diritto di riscatto gestibile. Il Toro può, nel caso lo voglia e lo voglia il calciatore, possiamo esercitarlo. E’ un po’ cambiata la strategia. Sono molto autocritico, avrei voluto Praet per ciò che avrebbe potuto dare. Ci sono ancora 10 partite, o prendi uno che arriva ed è pronto come Praet, oppure fai valutazioni diverse ed è ciò che abbiamo fatto”.
“Questo deve essere l’indirizzo nostro, investire su ragazzi con entusiasmo e che crescano insieme a noi. Il calcio va in questa direzione, seguire giocatori di talento che seguiamo dal vivo e poi, dopo la scrematura, prendere i giocatori giusti per il budget e per il progetto. E’ quello che stiamo cercando di fare. Ilkhan ha un talento incredibile, è un 2004 e deve lavorare: è normale che sia così, ma ha la mentalità giusta per togliersi e farci togliere soddisfazioni. Ha grandi margini di miglioramento”.
“Abbiamo cercato di capire con Mandragora e con la Juve se potesse rimanere al Toro, lui ha fatto una scelta legittima di cambiare. Va bene così, andiamo avanti e questa è stata la sua scelta. Per Pjaca è stata una scelta tecnica. Pobega non avevamo il riscatto e il Milan non ha voluto parlare nemmeno di un acquisto definitivo, ci abbiamo provato” ha concluso Vagnati.