È il giorno di Eder. Non solo per il trasferimento all’Inter ufficializzato, ma anche per la sua prima conferenza stampa e la sua prima intervista a Inter Channel da nerazzurro. D’altronde c’è il derby alle porte e non si può perdere troppo tempo in convenevoli.
“Sono contento di essere arrivato in una società così importante, sono molto felice – ha spiegato l’italo-brasiliano -. Spero di dare il massimo e fare bene con questa maglia così prestigiosa. La mia filosofia è dare sempre il massimo, poi se arriva anche il gol meglio: prometto di dare il 100% in campo ed è il minimo che posso fare per i tifosi”.
E visto che prende piede l’ipotesi del suo impiego già nella stracittadina di domenica contro il Milan, il 29enne ex Sampdoria è deciso a ben figurare (e magari a buttarla dentro): “Gol nel derby? Non è importante chi lo segna, l’importante è vincere perché so quanto è importante per la città, ne ho vissuti alcuni alla Samp e so cosa vuol dire. In questi giorni ho ricevuto tanti messaggi dai tifosi e mi ha fatto molto piacere questo affetto. Conosco la storia dell’Inter, ho visto i successi degli ultimi anni, sono qui da 11 anni e sono orgoglioso a 29 anni dopo tanta gavetta di farne parte”.
L’attaccante ha già scelto il suo numero di maglia: ”Il 23. All’Inter ha un significato importante lo so, alla Samp mi ha portato bene, spero di onorarlo anche qui. Ronaldo era il mio idolo da ragazzino, mi ricordo cosa ha fatto all’Inter, ho visto grandi campioni con questa maglia, è normale che la responsabilità c’è e posso solo dare il 100%. Primo allenamento bene, conoscevo già qualche ragazzo, i brasiliani, mi sono ambientato subito”.
Infine un chiarimento sulle sue generalità: “Eder è il mio nome di battesimo, il cognome è Martins”. E per i nostalgici nerazzurri riaffiora alla mente Oba Oba.