Evra: “Alla Juventus mi prendevano in giro”

Patrice Evra, trasferitosi al Marsiglia, venerdì è ripassato da Torino per salutare i suoi ex compagni.

“Dopo le vacanze e la sosta di una settimana ho sentito che non ero più felice – ha spiegato a Sky Sport -. Preferisco essere onesto con me stesso e andare via. Invece che arrivare all’allenamento e non essere concentrato e non essere al massimo per la Juve. Alla Juve devi essere al 100% e se sei solo al 90 % non basta”. 

“Quando sono arrivato dopo l’Europeo ero molto carico e con tanto entusiasmo. Infatti, avevo fatto dei video nei quali dicevo: dobbiamo vincere la Champions. E veramente era questo il mio obiettivo. Quando abbiamo iniziato la stagione la prima partita non ho giocato, la seconda partita non ho giocato, la terza non ho giocato… E siccome sono uno molto educato e non mi piace litigare con nessuno ho solo detto al mister che avevo voglia di giocare. È lui mi ha detto: Pat non ti preoccupare che c’è la Champions. Allora alla fine anche i miei compagni mi prendevano in giro e mi dicevano che ero un uomo da Champions. Però una partita al mese a me non mi conveniva più”.

Nessun rancore però verso la dirigenza: “Voglio ringraziare delle persone come Marotta, Paratici, il Presidente Agnelli  e Pavel Nedved, è veramente una società di gentleman. Loro hanno capito e mi hanno lasciato andare”.

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