Il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino, durante la conferenza stampa di presentazione di Gaspar, ha fatto il bilancio sulla sessione estiva dei viola, che molti hanno criticato per le tante cessioni.
“Tre mesi impegnativi, tantissime operazioni in uscita e tante in entrata. Trentadue cessioni, moltissime delle quali partite con input societario, dando la possibilità a vari giocatori di andare a misurarsi da altre parti, altre cessioni le abbiamo apprezzate grazie alla sincerità di chi ha detto ‘basta’, e venti acquisti. Le operazioni guardano al presente ma anche al futuro”.
“Una parte dei ricavi non è stata utilizzata per il presente, ognuno ha una forma mentis di lavoro, siamo andati avanti a testa alta con questa programmazione. Gran parte dei ricavi, circa il 75%, sono stati reinvestiti. Ci siamo affidati a un tecnico italiano, di costruzione, riconosciuto a tutti i livelli importanti. Abbiamo voluto italianizzare la rosa, abbiamo voluto rimanere nei parametri degli ingaggi per non incorrere in debiti. Abbiamo cercato di costruire una rosa casomai non subito pronta ma competitiva nel medio lungo termine per essere competitiva in Italia ma anche in Europa”.
“Ci siamo guardati in faccia con la società, arrivavano procuratori per portarci proposte di altri club. Lì abbiamo deciso che dovevamo ripartire, c’era stato un gruppo importante che non aveva più motivazioni”.
“Sportiello, Astori, Badelj, Chiesa, Babacar sono voluti restare, abbiamo apprezzato, aggiungendo Hugo, Pezzella, Milenkovic, ripartire da Saponara, prendendo Benassi, Veretout, Eysseric, Gil Dias, Simeone. Poi naturalmente verranno fuori i nostri errori”