Ormai è ufficiale, Gennaro Gattuso – dopo aver lasciato Pisa con una lettera struggente e dopo aver comunque fatto un investimento importante che continuerà a legarlo alla città toscana – sostituisce Stefano Nava sulla panchina della Primavera del Milan. “La proposta è arrivata tre settimane fa, ho parlato con Mirabelli e Fassone, ci siamo incontrati tre volte e ci ho pensato bene – ha raccontato ‘Ringhio’ ai microfoni di Mediaset Premium -. Secondo me è la scelta giusta, nessun passo indietro: torno in una società gloriosa che vuole essere di nuovo grande. Allenerò i giovani: spero di trasmettere il senso di appartenenza e farli migliorare. Mi è piaciuta la proposta: mi sono gasato ed eccomi qui. In questi due anni a Pisa abbiamo fatto crescere tanti ragazzi: Del Fabbro, Peralta, Birindelli, Cardelli. Questa esperienza mi ha convinto. Ho capito di poter lavorare con i giovani: bisogna stare attenti alle parole e non essere molto duri”.
Gattuso, pronto per la nuova avventura, si porterà comunque dietro il bagaglio di esperienza che ha maturato nelle annate precedenti, soprattutto all’Ofi Creta e al Pisa, per l’appunto, dove suo malgrado ha dovuto convivere con innumerevoli problemi societari e dove è diventato l’idolo dei tifosi: “Il Milan sarà rafforzato, ci saranno acquisti e qualcosa verrà fatto anche nel settore giovanile. Il responsabile è Filippo Galli, io sarò solo allenatore della Primavera a stretto contatto con la prima squadra: bisogna giocare con lo stesso modulo. Ascolterò i consigli di Montella: è un tecnico preparatissimo, c’è solo da imparare. Non vedo l’ora di iniziare. Sia all’Ofi Creta che a Pisa sono state stagioni complicate, a livello societario non era il massimo, ho dovuto fare un po’ di tutto ma dopo queste esperienze ho più conoscenze, ne esco più maturo e rafforzato con una mentalità diversa da quando ho iniziato quattro anni fa”.
In ottica di una promozione, prima o poi, ad allenatore della prima squadra del Milan, ‘Ringhio’ vorrebbe tanto trovarsi una garanzia come Gigio Donnarumma tra i pali. Per questo lo ha invitato a non lasciarsi tentare da Mino Raiola e dai soldoni esteri: “Sa che può diventare una bandiera del club. Ha 20 anni di carriera davanti: gli consiglio di rimanere qui. Può scrivere la storia del Milan. Mi auguro che resti”.La conclusione è per la Juventus, che il 3 giugno giocherà la finale di Champions League contro il Real Madrid: “Era impensabile un po’ di anni fa che una squadra italiana potesse fare una finale di Champions League, spero che la Juve vinca perché per il nostro calcio sarebbe fondamentale: è un motivo di orgoglio la presenza dei bianconeri a Cardiff. Allegri non si piange mai addosso, ha coraggio e lo sta dimostrando. È riuscito a far giocare la squadra con il 4-2-3-1: tutti si sacrificano ed è questo il segreto. Del resto se non fosse un grande tecnico non avrebbe vinto così tanto”.