Jacobone: “Ecco perché è saltato Ibra”

Il leader dei ‘Non Evoluti’, Alessandro Jacobone, intercettato dalla redazione di Sportal.it commenta così l’ultima giornata di mercato.
 
Alessandro, il calciomercato ha visto un finale sotto tono da parte della società rossonera. Come te lo spieghi? Eppure eri apparso ottimista tanto da sbilanciarti sui social circa un arrivo eccellente, quello di Ibrahimovic. Cosa è successo?
 
Confermo a gran voce che la trattativa per Ibrahimovic sia stata in piedi fino a ieri. L’ha seguita Berlusconi in prima persona e con l’interlocutore massimo del PSG, lo sceicco in persona.  Il primo contatto è avvenuto in Sardegna a seguito del summit tra il fondo del Qatar e la politica locale isolana.  Si sono lasciati con un diplomatico “parliamone nei prossimi giorni”. I contatti sono stati continui ma da parte dell’emiro non c’è mai stata reale volontà di accontentare l’amico di Arcore.  Lo staff di Berlusconi che ha seguito la trattativa, si è arreso quando ha ricevuto la proposta di trasferimento di Rabiot come indennizzo per il mancato accordo per Ibra.  Ma Berlusconi voleva solo lo svedese e così è sfumato tutto.
 
Ibrahimovic sfumato, così come Witsel, Soriano e diversi altri obiettivi rossoneri. Come te lo spieghi?
 
Il mercato del Milan ha avuto una dinamica stranissima e preoccupante.  Partiti in quarta e con il fiato alle trombe, sono stati annunciati giocatori che poi, per un motivo o per l’altro, sono saltati all’ultimo minuto.  La risposta isterica della dirigenza, ha portato all’acquisto di giocatori che tecnicamente saranno giudicabili fra un paio di mesi, ma che hanno avuto delle quotazioni decisamente al di sopra del loro valore di mercato.  Bertolacci per esempio, se l’avessimo preso negli ultimi giorni di mercato, sarebbe stato pagato tra i 10 e i 12 milioni, il suo reale valore d’altronde. Stesso discorso per Luis Adriano.  Otto milioni per il suo acquisto, in sè non sono tanti. Considerato che si sarebbe liberato a zero fra pochi mesi, è da considerarsi un enormità.
 
Quindi la dirigenza ha finito la benzina prima del traguardo, a quanto dichiari. Eppure i giorni del Condor sono rinomati per alimentarsi nelle ultime ore di mercato.  Qual è la tua opinione a riguardo?
 
L’impressione è che qualcosa all’improvviso sia cambiato nella testa del Presidente. I tweet di giornalisti vicini a Galliani, hanno cercato di giustificare i mancati arrivi con un laconico “Berlusconi ha detto no a ulteriori investimenti”.  Quella che era un’intenzione di  difendere l’operato dell’AD rossonero è stato invece l’indizio principale che ha alimentato in me conferme circa l’insoddisfazione di Silvio Berlusconi. L’acquisto di Kucka è stato forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso.  Nessun pregiudizio verso il giocatore, sia chiaro. Ma in linea con la mediocrità delle ultime stagioni e un minimo comune denominatore che da tempo porta irritazione all’interno della famiglia del Presidente, il Genoa e il suo presidente.
 
Eppure Galliani è stato diretto e ha dichiarato di averci provato fino all’ultimo minuto per portare Witsel.  Credi alle sue parole?
 
Premesso che da tempo credo più alle previsioni delle cartomanti di zona Brera, per intenderci le vecchie alcolizzate che leggono le carte a singhiozzi di Barbera, la trattativa Witsel, quella di Soriano, così come lo scambio Suso Perotti, erano pronte per essere portate a compimento. A quanto pare però, il semaforo verde non è mai arrivato. Ma a questo punto e soprattutto dopo aver testato le palesi lacune in mezzo al campo, c’è da chiedersi il perché di tanto autolesionismo.  A conti fatti, i soldi spesi sono stati tanti.  Cosa puo’ aver spinto il Presidente a non mettere le candeline ad una torta ad oggi incompleta?  Il rischio è quello di ripetere l’ennesima stagione anonima e senza Europa. Sarebbe un dramma sportivo ed economico.  C’è una logica che ancora devo capire.
 
La delusione traspare evidente nelle tue parole. Niente abbonamento immaginiamo, vero?
 
Il Milan va sostenuto e non mi sento di lanciare appelli alla diserzione, anche se la società si meriterebbe di restare da sola in tribuna d’onore. In ogni caso ci penserò. Magari uscirò di casa l’ultimo giorno utile per abbonarsi. Che ne so, un’ora prima della chiusura degli sportelli. Magari troverò traffico e arriverò cinque minuti dopo la chiusura.  Intervistatemi quel giorno, dichiarerò di “averci davvero provato, ma che non c’era più il tempo tecnico per abbonarmi”.

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