Le parole di Zanetti
Il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti, ospite del programma di DAZN Supertele, ha parlato della seconda stella ma non solo: “Lo scudetto? Resta la felicità dei tifosi innanzitutto e il percorso fatto dall’inizio alla vittoria del campionato. Inzaghi e i suoi hanno fatto un grandissimo lavoro, consapevoli di essere forti, ma doveva essere dimostrato sul campo e l’Inter ha dimostrato con personalità e gioco di essere la più forte. La festa? Ho mangiato ma non bevuto, sono astemio”.
“Simone Inzaghi era in bilico? No, da parte nostra no. Ma è vero che c’è stato un momento di difficoltà non solo del mister, ma anche di tutti noi che lavoriamo all’Inter. I risultati in campionato non arrivavano… Inzaghi ha portato le sue idee – ha aggiunto Zanetti – La squadra giocava bene e divertiva perché i giocatori si trovavano tutti al meglio della forma, il mister ha dato questa serenità e questa consapevolezza di essere una squadra forte. La voce? Le ultime partite mandava Farris (ride, ndr). È uno che si impegna tanto perché ci tiene, i ragazzi lo seguivano in tutto e si vedeva in campo l’atteggiamento in ogni partita”.
Capitolo Lautaro: “Lauti è contento, l’Inter è la sua famiglia. Dimostra grande senso di appartenenza, è stato un capitano esemplare. Milito mi diceva che era forte già a 18-19 anni, noi lo seguivamo. Mi sorprese quando dopo una tripletta col Racing disse di essere contento dei gol ma non della sua prestazione. Una frase che mi ha fatto riflettere. Era quasi fatta con l’Atletico, poi un giorno mi chiama uno dei suoi procuratori dicendomi che c’erano dei problemi. Sono venuti subito a Milano, ed è iniziata la trattativa, chiusa in Argentina da Piero. La cosa che mi piace di più di lui è che ogni anno migliora, la sua maturità lo ha fatto diventare un riferimento. Si può stare tranquilli, lo ha detto anche lui. Sarà ancora il capitano dell’Inter”.
Chiosa sul mercato: “Guardando la finale sembra che non ci sia un gap con il Manchester City. In realtà con gli introiti che ci sono in Premier ad oggi non possiamo competere, ma per sfida dobbiamo trovare alternative, portare giocatori funzionali a quello che vuole il mister e che vogliamo noi, che sappiano mettersi la maglia dell’Inter, che vive di pressioni e obiettivi. Quelli che abbiamo preso ci hanno dato ragione e speriamo che quelli che arriveranno arricchiscano la squadra”.