“Qualcuno non mi ha mai compreso al 100%: per alcuni tifosi sono superbo”.
Alla vigilia di un match che potrebbe significare testa della classifica per il suo Napoli – l’Inter comunque ha ancora una gara da recuperare – Lorenzo Insigne si racconta ai microfoni della rivista ‘Undici’. Tanti i temi trattati dal capitano partenopeo, che si appresta a vivere gli ultimi mesi da giocatore della squadra della sua città. Una Napoli, quella vissuta da Insigne, che non sempre lo ha capito. Almeno non da subito, come lo stesso fantasista ha raccontato.
“Ho un carattere particolare. So scherzare con tutti, ma all’inizio tengo le distanze. Per alcuni tifosi è superbia, sembra che me la voglia tirare. È solo un atteggiamento di difesa. Qualcuno non mi ha mai compreso al 100%. Chi mi conosce davvero, sa come sono fatto. La gente si è sempre aspettata tanto da me. Ho cercato di ricambiare. Ho avuto degli screzi qualche volta coi tifosi e mi dispiace. Un capitano è un garante per le persone che amano la squadra: io credo di aver sempre assicurato che il Napoli non venisse meno all’impegno in campo”, ha esordito l’ex Pescara.
“Napoli, se non la vivi, non la conosci. Io sono nato qua, potrei non fare testo, ma sento parlar bene di Napoli da tutti i miei compagni dentro lo spogliatoio, quelli che hanno girato tanto il mondo, quelli che sono venuti con le famiglie. Io non potrei dire cose sensate su Torino, se non ho mai vissuto là. Credo debba valere lo stesso per Napoli, che soffre di molti pregiudizi, resta spesso schiacciata da un certo odio che esiste tra i tifosi. Ci rimango male quando dal campo sento quei cori contro la mia terra, spero che un giorno le cose possano cambiare”, ha proseguito.
Infine, un accenno alla prossima esperienza in MLS, dove lo attende la maglia del Toronto FC: “All’età non penso. Quando mi accorgerò di non star bene fisicamente, lascerò perdere. Vedendo Ibra a quarant’anni, viene la voglia. Per l’addio di Totti ho pianto. So che quando toccherà a me starò male. Non voglio pensarci”, ha concluso.