Dopo il viaggio in Cina per conoscere il patron Zhang Jindong, Luciano Spalletti è tornato in Italia per il primo giorno ufficiale da allenatore dell’Inter.
Firma sul biennale e prime parole nell’intervista rilasciata a Mediaset Premium, particolarmente elogiative nei confronti della società:
“In Cina ho visto la voglia del nuovo proprietario di far conciliare la storia del club ai risultati da raggiungere. Se ti affacci a una storia così, ti trovi di fronte a una luce abbagliante. Se poi sei coinvolto, è un’imposizione l’appartenenza a questi colori, a questa storia. E tutto ciò che non è grandezza è qualcosa che è come un incidente, un’occasione perduta. E questo incidente per l’Inter è durato troppo a lungo”.
Risalire dalla settima posizione non sarà semplice, l’obiettivo minimo è tornare in Champions, ma Spalletti è ottimista:
“Abbiamo parlato di futuro, di squadre che sono già avanti. Confrontarsi con squadre che hanno creato un distacco importante con l’Inter è necessario, si tratta di una distanza che anche di 25 punti, bisogna essere pronti da subito, più siamo e più lavoriamo in modo costruttivo, più faremo bene. Avversarie? Non c’è solo la Juventus davanti a noi e che dobbiamo rispettare, ma che non dobbiamo temere come avversario. Ci sono altre squadre che ci stanno davanti. Io vorrei vedere calciatori che possano rendere bella e intensa la luce di quest’Inter. Ma chi non credere di essere all’altezza meglio lo chiarisca subito. Io sono entusiasta di far parte di questa grande famiglia”.
“Il nostro primo obiettivo dev’essere di recuperare qualità e nome, quello della grande Inter e fare capire a tutti quanto sia importante il senso di appartenenza. Mi aspetto di vedere una reazione, una squadra che funziona in campo, che si comporti da squadra, nella quale non che ci siano calciatori onnipotenti. Se non hai un insieme forte, i risultati importanti non arrivano”.
Parole chiare sul mercato, a proposito di senso di appartenenza: “Non non dobbiamo convincere nessuno a restare o a venire, sono gli altri che devono convincere noi. Essere all’Inter vuole dire essere entusiasti, se uno non lo è, vada dove si sente più coinvolto”.