
Il calcio è ormai definitivamente lontano dai pensieri.
Marcello Lippi non pensa più al calcio, o quantomeno non da allenatore. Il tecnico di tante vittorie alla Juventus e il ct dell’Italia campione del mondo 2006 è inattivo ormai da diversi anni, e ha fatto capire di non avere più alcun desiderio di rimettersi in discussione sulla panchina di un club o una nazionale.
“Ho smesso ormai da cinque anni, e sinceramente non mi manca la panchina – ha confessato Lippi in un’intervista a ‘Repubblica’ -. Poi gli allenatori di oggi mi sembrano più preparati rispetto alla mia generazione. Anche l’equilibrio in campo è molto maggiore, le squadre materasso non esistono più”.
Lippi ha poi aggiunto qualche ulteriore dettaglio su come continua a vivere il calcio da semplice spettatore: “Lo seguo, e spengo la televisione solo quando una delle due squadre non può essere raggiunta dall’altra. E per lo scudetto, non sarei sorpreso se anche la Juventus tornasse in gioco”.
Impossibile non soffermarsi però sui suoi trascorsi in panchina: “Se mi chiedete il più grande che ho allenato, non posso dire Del Piero non pensando a Zidane e non posso dire Zidane non pensando a Del Piero. Poi mi manca molto Vialli per la sua generosità e la sua intelligenza. E c’è Roberto Baggio, uno dei più grandi della storia, hanno ricamato tanto sul fatto che non ci prendessimo. Una stupidaggine. Il Mondiale 2006? Spero che i giovani si facciano un giro su internet per guardare le nostre partite. Rendere felici tante persone è la più grande soddisfazione della mia carriera”.