Torna a parlare Stefano Okaka, dopo essere stato spedito a Bruxelles, a giocare per l’Anderlecht (ha segnato il suo primo gol in campionato alla quinta presenza, la prima però da titolare). E l’attaccante italiano ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
L’obiettivo del suo “J’accuse” è il quadro societario blucerchiato, con un particolare riferimento al direttore sportivo della stagione 2013/2014, quando la punta dal Parma si trasferì proprio sotto la Lanterna: “Perché ora ho cambiato aria? Può accadere quando si è a conoscenza di problemi in un club gestito da persone incompetenti. Dirò tutto: a gennaio arrivai alla Samp dal Parma. Il direttore sportivo non mi voleva, arrivai in blucerchiato grazie al tecnico Sinisa Mihajlovic. Il ds (Carlo Osti, ndr) si è sempre giustificato dicendo che aveva letto alcune cose negative su di me su Facebook. Su Facebook! Lavorai molto, nessuno mi ha fatto dei regali. Ad aprile venni convocato nell’ufficio del Presidente assieme a un altro giocatore. Al mio compagno dissero che era fantastico e che avrebbe ricevuto un contratto migliore. A me dissero che erano molto occupati, ma che il mio contratto sarebbe stato rivisto verso il basso”.
Nella lunga intervista concessa a Sport/Foot Magazine, il 26enne di Castiglione del Lago, svela quale sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: “Ho messo il doppio d’impegno in allenamento, e come ricompensa ho ottenuto la Nazionale. Il presidente Massimo Ferrero si congratulò con me. Mi promise anche che avrei potuto ricevere un nuovo contratto con… gli stessi vantaggi! Era troppo per me”.
Infine un riferimento alla sua nuova vita calcistica: “Il calcio belga? Il ritmo qui è diverso, molto più veloce che in Italia. Ma, onestamente, mi aspettavo fosse più facile qui in Belgio. Si tratta di una competizione impegnativa fisicamente. La convocazione dall’Italia resta un sogno”.