Contrordine. L’ultima tassella del mosaico Parma non sarà un difensore, bensì un centrocampista. Di qualità. Il deludente risultato, e l’ancor più deludente prestazione, con cui la squadra di Apolloni è tornata dal Braglia di Modena teatro della prima di campionato ha dato indicazioni ben precise a tutto l’ambiente crociato.
Non solo la lotta per la promozione in B sarà tutt’altro che facile, al di là del testa a testa annunciato con il Venezia, ma l’organico a disposizione dell’allenatore ha bisogno di un completamento laddove il gioco nasce.
A parte il caldo e la feroce motivazione del Modena, parso anche più in palla sul piano atletico, sabato il Parma ha infatti palesato limiti in fase di costruzione, tecnici e di fantasia. Giorgino e Miglietta hanno ottimi piedi per la Lega Pro, ma serve di più, come confermato anche da Ciccio Corapi, più che mai sincero nel day after lo 0-0: “Dobbiamo migliorare in fase di possesso palla”.
Per questo, scartato il profilo di Daniele Casiraghi, che non ha superato il provino (si cerca un giocatore con più qualità ed esperienza), Minotti e Galassi stanno cercando di portare in Emilia Alessandro Sbaffo, giocatore avvicinato in realtà al Parma per tutta l’estate.
Il centrocampista offensivo ex Ascoli è a un passo: raggiunto l’accordo per un triennale da circa 150.000 euro, manca da definire la rescissione con l’Avellino, club cui il giocatore, che non rientra nei piani di Toscano, era rientrato a gennaio dal breve prestito al Como. Affare in dirittura, avendo il Parma un’ultima casella libera per gli over dopo che Lucarelli si è trasformato in “giocatore bandiera”.
L’alternativa sarebbe il marocchino Abderrazzak Jadid, già a Parma in A nel 2011, ora esubero all’Entella.
Peraltro entrambi i giocatori, Sbaffo in particolare, possono fungere da trequartisti, ruolo che nel Parma attuale potrebbe essere ricoperto anche da Baraye e Scavone. Chissà però che il terzo incomodo non spinga Apolloni ad abiurare quel 3-5-2 adottato da inizio ritiro, ma fin qui deludente.