A vent’anni dal suo sbarco a Milano, Ronaldo è tornato a parlare dell’Inter: “Quella scena ce l’ho davanti agli occhi. Arrivo in sede per firmare il contratto e per strada non c’è nessuno, poco dopo mi affaccio al balcone e faccio fatica a crederci: una marea di bandiere nerazzurre e di gente, venuta lì solo per vedermi”.
“Un mio ritorno in nerazzurro? Spieghiamoci bene: io a Madrid sto da dio, Florentino mi ha appena rinnovato di un anno il contratto da ambasciatore del Real e non c’è bisogno che spieghi cos’è il Real. Però mi sento pronto per un’esperienza diversa, chiamiamola gestionale, e per questo sto valutando l’opportunità di acquistare una società di Segunda Divisiòn: ci sono un paio di opzioni, vorrei mettermi alla prova. Un po’ come ho fatto con le Ronaldo Academy, le mie scuole calcio che sto creando in tutto il mondo. In Cina hanno avuto un impatto straordinario: per ora ne sono nate trenta, dodici già operative. Oggi lavorare con la Cina significa avere opportunità illimitate: è una delle grandi frontiere del futuro. Suning e Ronaldo partner in Cina e nell’Inter, un giorno? Non ho sognato ancora così lontano: è presto. Ma l’ho sempre detto, e ben prima che arrivasse Suning: io l’Inter ce l’ho nel cuore“.
Ronaldo esclude solo un futuro da allenatore: “Mai. La routine è la stessa di quando fai il calciatore: troppo pesante”.
Chiosa ancora sui nerazzurri: “Posso dire che con Spalletti dovrebbe aver trovato non solo uno stratega del calcio, ma anche un buon gestore di un gruppo: me ne parlava benissimo Galante, ai nostri tempi, e ricordo che gli dissi «Fabio, avevi ragione», quando lo affrontai da allenatore avversario. Però non lo invidio, dovrà trovare in fretta la strada dove far camminare la squadra. Perché l’Inter la aspettano tutti, da anni: i suoi tifosi, e anche l’Europa”.