Tra Roma e Inter è duello per l’attaccante
Con gli arrivi di Gianluca Scamacca e El Bilal Touré, l’Atalanta si appresta a salutare Duvan Zapata. L’esperto attaccante non rientra più nei piani di Gian Piero Gasperini e la dirigenza è al lavoro per tagliare gli esuberi. Sulle tracce del centravanti ci sono Inter e Roma.
I nerazzurri di Simone Inzaghi si stanno preparando alla cessione di Joaquin Correa: l’argentino ha deluso le aspettative e saluterà l’Inter senza troppi rimpianti. Piace molto in Arabia Saudita ma ci sono anche alcuni club turchi interessati a lui. La Roma, invece, non ha ancora rimpiazzato l’infortunato Tammy Abraham e cerca un profilo esperto che possa dare il suo apporto alla squadra sin da subito: nelle scorse settimane è spuntato anche il nome di Nzola ma Zapata piace da sempre a Josè Mourinho e i capitolini potrebbero tentare il colpo.
Proprio riguardo il posto vacante nel reparto offensivo, il tecnico portoghese ha dichiarato: “Tammy si è infortunato il 5 giugno, stiamo parlando di 63, 64 giorni fa e per me c’è un nome per sostituirlo. Ce n’è uno perché io di solito sono molto obiettivo e pragmatico, ma non è possibile prenderlo: così mi è stato detto da Pinto. Morata? Non è Mbappé, però penso sempre, anche quando non siamo d’accordo, che Pinto voglia le stesse cose che voglio io. L’obiettivo comune è che la squadra ottenga il miglior risultato possibile”.
Nell’intervista concessa al Corriere dello Sport, lo Special One ha parlato anche di Paulo Dybala: “Quando è arrivato il primo di agosto e la clausola non è stata più esercitabile, ho dormito meglio. Lui è di livello altissimo e per noi è oro, non possiamo rinunciare a lui. Quando siamo costretti a farlo perché è infortunato o perché è stanco o è rientrato cotto dalla nazionale, sono guai seri. La sua qualità come giocatore non mi ha sorpreso per niente. È il bambino che mi ha colpito, io dico sempre che quelli bravi sono così: umili e rispettosi con i colleghi. Io sono passato attraverso tante generazioni perché alleno come assistente dal ’92 e questo ragazzo non è di questa generazione. È fantastico: la gente conosce il suo potenziale come giocatore, io posso dire che il potenziale come ragazzo non è per niente inferiore”.