Il Milan ammaina un’altra bandiera. Nel pieno della trattativa per la storica cessione del pacchetto di maggioranza del club alla cordata cinese, la società rossonera ha infatti annunciato la rescissione del contratto che avrebbe legato Mauro Tassotti al Milan fino al 30 giugno 2017. Lascia anche Andrea Maldera, che nelle ultime due stagioni aveva affiancato Inzaghi prima e Mihajlovic poi come tattico. Nel nuovo staff di Vincenzo Montella non ci sarà posto per loro.
Va da sé che l’addio più significativo sia quello di Tassotti, che recide ufficialmente il legame che lo ha unito al Milan per 37 anni con diverse funzioni: giocatore dal 1980, quando fu acquistato dalla Lazio, fino al 1997, poi allenatore della Primavera e quindi dal 2001 fedele spalla di Alberto Zaccheroni, Carlo Ancelotti, Leonardo e Massimiliano Allegri, oltre che co-allenatore insieme al compianto Cesare Maldini nella parte finale della stagione 2000-2001, dopo l’esonero di Zaccheroni.
Negli ultimi tempi la figura di Tassotti si era fatta marginale, al punto da perdere il ruolo da vice dopo l’avvento di Seedorf e recuperarlo nella stagione trascorsa in panchina da Inzaghi. Nello scorso campionato Tassotti aveva svolto il ruolo di osservatore.
Lunga la lettera di commiato pubblicata sul sito del Milan:
“Noi del Milan e il Tasso siamo diventati grandi insieme, dai primi passi alla Partita del Secolo con la Champions League del 18 Maggio 1994 alzata da Capitano nel cielo ateniese dopo uno storico successo sul Barcellona del Profeta del Gol Johann Cruyff (…) Mauro e il Milan, il Milan e Mauro. Non una storia sul velluto, i successi e la gloria non sono arrivati subito e con la bacchetta magica. Prima il pane duro della Serie B e dei primi anni ’80 dove ad ogni Campionato la squadra rossonera era a rischio sopravvivenza. Il Tasso però è stato uno di quelli che hanno saputo tenere duro, che si sono meritati l’era di Silvio Berlusconi. Il lavoro del grande Liddas sui suoi piedi ha dato i frutti giusti proprio dal 20 Febbraio 1986 in poi: il calcio e lo stile di Mauro Tassotti erano ormai pronti per l’appuntamento con la Storia”.
“Dal cross per Daniele Massaro a Torino nello spareggio UEFA contro la Sampdoria del 23 Maggio 1987 fino alla partita disputata da mezz’ala contro il Cagliari il 1′ Giugno 1997 a San Siro nel suo ultimo atto alla Scala del Calcio, il Tasso ha dato tutto e regalato ancor di più (…) Eccolo allora, nel 1999 e nel 2001, due volte su tre, vincere il Torneo di Viareggio da allenatore con la squadra Primavera del Milan. Eccolo, al fianco di Cesarone Maldini, l’11 Maggio 2001 nel derby dello 0-6. Ma eccolo soprattutto, dal 2002 al 2007, griffare in simbiosi con Carlo Ancelotti le notti per eccellenza del Milan (…) Mauro ha fatto da nave scuola a Leonardo e ad Allegri, è stato con Seedorf e con Inzaghi e nell’ultima stagione rossonera, la 37esima, ha seguito la maturazione e la crescita dei giovani rossoneri d’allevamento, in prestito ad altri Club in vari Campionati”.
“Oggi, nel giorno del tributo, la lettura storica consegna al protagonista di una giornata tutta milanista un posto in prima fila in quel luogo inesplorabile della mitologia rossonera, una galleria nella quale ci si sente sempre protetti e a testa alta: Mauro Tassotti con Franco Baresi e con Paolo Maldini, con Alessandro Costacurta e con Filippo Galli. E’ un grazie, ma non è solo un grazie. Ebbene sì, è anche commozione. Tasso, è stato e sarà sempre un piacere”.