Dopo qualche fugace apparizione con Rudi Garcia in panchina, che gli preferiva Keita nel ruolo di perno del centrocampo, poi l’arrivo di Spalletti, che alla prima conferenza stampa lo appellò confidenzialmente “Willy”, lasciava presagire un futuro roseo per il giovane francese prelevato dalla Dinamo Mosca per 6 milioni di euro circa, raggiungendo nella Capitale il connazionale terzino sinistro Lucas Digne, oltre al tecnico ex-Lilla.
Al suo arrivo a Trigoria dichiarò: “Sono qui perché la Roma è una grande squadra e Roma è una splendida città. Darò tutto per questa maglia, che è molto importante. Mi hanno parlato tanto dei sostenitori giallorossi: una delle tifoserie più belle che c’è”, poi per i noti motivi della diatriba con i tifosi la Curva Sud dello Stadio Olimpico l’abbia poi vista raramente piena.
Rimarrà impressa la sua sana ironia dopo il derby vinto nell’aprile scorso, quando replicò in modo simpatico ad un tifoso laziale che lo aveva etichettato “scimmia” salvo poi chiedergli pubblicamente scusa.
Da un punto di vista tecnico invece il bilancio in giallorosso nella Roma è stato appena sopra la sufficienza: ha giocato spesso, anche partendo dalla panchina, collezionando con la maglia numero 21 ben 21 presenze a fine stagione, senza però segnare una rete. Per poco sfiora la marcatura nella partita che esprime il maggior rammarico per i giallorossi dall’arrivo del tecnico toscano sulla panchina giallorossa: Roma-Real Madrid 0-2, quando salvò un quasi gol di James e il suo tiro d’esterno destro dell’eventuale 1-1 terminò di poco a lato. Ecco se avesse segnato quel gol in quella partita il suo ricordo sarebbe stato indelebile nella memoria dei tifosi giallorossi, che invece lo vedono andar via in sordina come era arrivato.
Gioca la sua ultima partita giallorossa proprio contro il Real Madrid, questa volta in trasferta dove sostituisce nell’intervallo Pjanic, senza cambiare le sorti di un turno ormai compromesso.
La cessione al Marsiglia è in prestito per un anno, dopo aver rifiutato alcune offerte dalla Spagna (Malaga in testa).