Chris Froome ha ripercorso in una intervista alla Gazzetta dello Sport l’impresa al Colle delle Finestre che gli è valsa il Giro d’Italia: “Al Tour una volta ho vinto attaccando in discesa, un’altra in pianura con Sagan. Non sono uno che attacca solo negli ultimi chilometri di salita. Al Giro dovevo rischiare il tutto pertutto, quarto o undicesimo non cambiava nulla. Nella mia testa sentivo che ero pronto a dare tutto, fino al limite dell’impossibile. Sulla strada tutto è andato alla perfezione e gli avversari hanno anche fatto errori. Tecnicamente e tatticamente, è stato il giorno più bello della carriera. Sul Finestre ho fatto la mia migliore performance sportiva”.
“E’ stato il “momento” della mia carriera? Senza dubbio. E ora tornare in Italia… Non dimenticherò come mi hanno accolto a maggio. Non avevo mai vinto una corsa così, adesso è cambiato il mio rapporto con la gente”.
Il corridore britannico deve scegliere se puntare sul Tour o il Giro nel 2019: “Il Giro è una corsa molto spettacolare, il Tour è il miglior modo per misurare il tuo valore come corridore. Non nascondo cheicinque successi sono un obiettivo. Voglio entrare in quel club speciale con Anquetil, Hinault, Indurain e Merckx”.