Il re dei cicloamatori tra i professionisti a 38 anni

Stefano Cecchini potrebbe diventare professionista all’età di 38 anni.

Il toscano, soprannominato il “re dei cicloamatori” dopo che quest’anno ha vinto tre granfondo, Sportful (forse in assoluto la più dura), StelvioSantini e Fizik, si è infatti guadagnato le attenzioni di alcuni top team

“Io la vita del pro’ la faccio già – ha spiegato alla Gazzetta dello Sport -. Se non fai così, non arrivi a vincere neanche una granfondo. Forse sono un cretino perché mi alleno troppo, sei giorni la settimana e il settimo rulli. Mi piace troppo pedalare”.

“Tutto è nato questa estate a Livigno. Mi ha cercato una squadra di World Tour, una delle più forti, dopo che ha visto che sul Giau, il mercoledì in allenamento prima della Maratona delle Dolomiti, ho impiegato solo un minuto più di Nibali al Giro. Mi hanno chiesto di fare tre salite che mi hanno indicato e di inviargli i file. Abbiamo parlato un po’ e poi sono spariti per paura del nome che porto (è figlio di Luigi, noto medico-preparatore di Lucca, ndr). Recentemente sono ricomparsi e ne stiamo parlando. Ci sono anche altri che si sono fatti avanti. Francesco Pelosi, il team manager della Nippo­Vini Fantini, s’è tirato indietro temendo che una scelta del genere gli costasse l’invito al Giro. Anche Gianni Savio mi aveva cercato. Ora ho due trattative avviate con team stranieri, un ProTeam di altissimo livello e una buonissima Professional”. 

“Ho un sogno, quello di potere raccontare un giorno a Oscar che suo papà ha trovato un altro pazzo come lui e insieme hanno vinto questa sfida impossibile. Nella vita ho imparato che uno deve fare quello che si sente. I miei amici di Tagetik sono partiti in 15 da Lucca e ora sono in mille e competono con Oracle. Mia moglie mi appoggia. E la gente che pedala sa chi sono. A Livigno ero con Bennati e Kreuziger, e la gente per strada fermava me. Se invece qualcuno allude al doping o quanto altro, gli rispondo chiaro: che vengano a farmi ogni controllo, quando e dove vogliono. Non mi nascondo. E a chi non crede nei miei tempi gli dico di controllare”.


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