“Non dobbiamo cercare responsabilità ma analizzare i fatti, e i fatti sono molto chiari”.
Così Jarno Trulli, interviene a Tutti Convocati su Radio 24 e spiega, da pilota, l’incidente di Singapore che ha coinvolto le due Ferrari e il pilota Red Bull: “Raikkonen, che è stato quello che è partito meglio, si è infilato tranquillamente alla sinistra di Verstappen, il quale è partito meglio di Vettel e quindi con il muso si è andato ad infilare alla sinistra del tedesco. Vettel non ha fatto una manovra sconsiderata, perché in partenza normalmente si va sempre a cercare l’interno dopo la partenza per evitare che magari qualcuno si vada ad infilare con il muso proprio alla fine e ti tocchi e ti butti fuori. Quindi Vettel è partito e poi si è spostato verso sinistra. E’ vero che il tutto è avvenuto per colpa di Vettel che ha cambiato traiettoria ed andare verso Verstappen, il quale per una volta tanto non c’entra nulla, non poteva andare da nessuna parte, poteva stare solo li come un salame in mezzo al panino. Raikkonen ancor meno, era quello partito meglio e andava forte e li avrebbe passati a tutti e due. All’interno dell’abitacolo Vettel non aveva la possibilità di sapere esattamente dove era Verstappen, e la stessa cosa accadeva per Verstappen, perché con le attuali monoposto di Formula 1 la visuale è molto limitata, perché con questi sistemi di sicurezza abbiamo il casco avvolto all’interno dell’abitacolo, quindi una macchina non la vedi finchè non la vedi tutta completamente al tuo fianco. L’unica visuale che poteva avere Vettel era quella dello specchietto retrovisore, ma che guarda dietro. E’ stata una dinamica di gara purtroppo molto sfortunata per la Ferarri perché ha portato all’esclusione di tre piloti, se proprio vogliamo responsabilizzare un pilota più di un altro dobbiamo dire che Vettel magari poteva fare quella manovra in maniera più adeguata, più tranquilla. Lui si sposta come tutti si sarebbero spostati per andare a cercare l’interno ma purtroppo invece che l’interno ha trovato li la ruota di Verstappen che era in mezzo con Raikkonen e che non si poteva spostare, l’incidente a quel punto era inevitabile”.