Il centauro della Honda Jorge Lorenzo in un’intervista a Dazn ha ripercorso la sua carriera in MotoGp, a cominciare dagli esordi nel 2008 e dal perché molti lo considerino “arrogante”: “Per imprudenza o ignoranza, quando sono arrivato in MotoGP non avevo paura di nessuno. E ho detto pubblicamente che non volevo mitizzare Valentino Rossi, nessuno era imbattibile. Forse per questo la gente mi vede arrogante, ma non ho paura di niente e di nessuno”.
La vittoria del 2015: “È stato deciso all’ultima curva dell’ultima gara, ma ero già stato campione del mondo, era la terza volta. E’ stato eccitante e il più difficile da raggiungere, ma non eccitante come il primo vinto nel 2010”.
“Le moto sono la mia passione. Quando ero bambino sognavo sempre di essere un attaccante o un attore. Ma quando ero sveglio avevo chiaro in mente che il mio obiettivo era essere un campione del mondo. Tu credi nel tuo potenziale e sei sicuro di te stesso, ma fino a quando non lo diventi hai il dubbio: ‘Posso farlo o no?’. Quando ce l’hai fatta, sai che puoi esserlo. Ora si tratta solo di ripetersi, sembra facile ma è molto complicato”.