L’avvocato Giulia Bongiorno, che assiste Antonio Conte nel processo sportivo sul calcioscommesse, nella sua arringa a difesa del tecnico juventino ha lanciato un pesante affondo nei confronti di Filippo Carobbio, il ‘grande accusatore’ dell’allenatore bianconero: “Vuole evitare una pericolosa associazione per delinquere in sede penale. Per questo accusa Conte, per questo cerca di ridimensionare il proprio ruolo nel calcioscommesse”.
“Per la Commissione Disciplinare Carobbio è testimone di assoluta credibilità. Non mente mai, non sbaglia mai. E’ divino, uno e trino, una mitizzazione che mi ha fatto impressione ma non è affatto casuale, perché per lui i giudici hanno utilizzato il famoso riscontro ping-pong. Cosa prova la credibilità del pentito su Novara-Siena? La combine svelata della gara AlbinoLeffe-Siena. E cosa prova quest’ultima? Naturalmente quanto già detto su Novara-Siena. Ma questo riscontro ping-pong è stato rigettato dalla Cassazione”.
Il legale passa poi ad analizzare la presunta omessa denuncia di Conte su Albinoleffe-Siena: “Il riscontro è che Stellini ha patteggiato e ammesso, ma il principio che viene affermato è: ‘quello che sa il vice, sa anche l’allenatore’. La suprema Corte cosa dice? Ha detto che è un errore logico, che il giudice sbaglia e chiede una visione acritica e intuitiva. Dicono: ‘Conte non poteva non sapere perché ha un carattere da accentratore’. Ma se si cerca un appiglio si deve cercare un carattere opposto. I primi tre google di Conte sono arrogante, duro e pessimo. Ma se uno è così, a Conte non dici nulla. C’è la prova: Stellini è il soggetto al quale Carobbio si rivolge per il permesso. Carobbio dice a Stellini e Stellini risponde: ‘Non andare a dire niente a Conte, scappa da tua moglie e fagli trovare la situazione del tutto definita’. Il soggetto che era a conoscenza di questa combine, era un soggetto che dice non andate da Conte a dirgli niente”.