Alex Caffi fa un salto nella storia.
Appuntamento con la storia per Alex Caffi, che ripercorre gli anni più iconici della Formula 1 tornando al volante di una monoposto della massima serie, una Ferrari, in occasione del Gran Premio Storico di Monaco, in programma nel Principato nel weekend del 25 aprile. Il pilota monegasco, che in F.1 fu protagonista a cavallo degli anni ’80-90, sarà al via al volante della Ferrari 312 F1 che nel 1969 fu dell’indimenticato driver neozelandese Chris Amon, scomparso 5 anni fa, e del messicano Pedro Rodriguez. La monoposto di Maranello in questione è proprio quella che Amon piazzò in prima fila al GP di Monaco del 1969. Una “rossa” leggendaria nell’epoca d’oro delle corse, rimasta nell’immaginario collettivo anche per le innovazioni che condizionarono i decenni successivi, come l’introduzione dell’alettone posteriore, le cui prime applicazioni furono testate proprio sulla 312 nel 1968.
Dopo aver collaudato la Ferrari qualche settimana fa a Le Castellet, nei prossimi giorni Caffi tornerà in abitacolo per disputare libere, qualifiche e gara di uno degli eventi del genere più prestigiosi e attesi e sarà uno dei tre alfieri del team tedesco Methusalem Racing, insieme ai compagni di squadra Jean Alesi e René Arnoux, presenti con le 312 B3 di qualche stagione dopo (e che competono in un’altra categoria).
Oltre che appuntamento dal sapore epico, dopo le verifiche di giovedì per Caffi sarà l’occasione di tornare a calcare le strade del Principato, che per lui sono di casa, nelle vesti di pilota. Il tutto a partire da venerdì 23 aprile durante la sessione di libere in programma alle 15.00. Sabato alle 11.30 semaforo verde per le qualifiche e domenica l’atto finale, con la sua gara in programma intorno a mezzogiorno.
“Siamo qui per onorare la Ferrari e Amon. Guidare una monoposto del genere a Montecarlo sarà una libidine, ma so che dovrò anche ricorrere a una certa accortezza – ha detto Caffi -. Già soltanto guidarla sarà come vincere un GP, poi, dovesse arrivare pure un bel risultato, lo prendiamo volentieri. L’obiettivo principale è divertirsi e far divertire portando in pista un esemplare così importante nella storia delle corse. Speriamo sia un giorno di festa e anche di svolta per tutti, pubblico compreso, che, seppur con limitazioni, è ammesso. Attendo con trepidazione il momento in cui accenderò il motore, è un’opportunità incredibile per me correre per la prima volta a Montecarlo con una Ferrari. In più è bello ritrovarsi con Alesi e Arnoux, rivali-amici ai nostri tempi in F.1. Sarà soprattutto un tributo a un campione come Amon, tanto sfortunato ma sempre ritenuto uno tra i più veloci. Lo ricorderò anche grazie ai colori scelti per il mio casco. Inoltre, sono in contatto con uno dei figli, che tra l’altro si chiama Alex come me: è felicissimo dell’iniziativa e presto lo andrò a trovare in Inghilterra, magari in luglio quando avremo la gara Nascar a Brands Hatch”.