Una protesta in piena regola, che riguarda la sicurezza nelle pitlane.
Carlos Sainz si prepara al weekend del Gran Premio di Singapore, e ne approfitta per sottolineare un aspetto che per i piloti è fondamentale al pari della sicurezza in pista: quella ai box. Che, secondo lo spagnolo della Ferrari, all’autodromo di Marina Bay è meno garantita che altrove.
“Penso non se ne discuta abbastanza, ma nel corso dell’anno andiamo in circuiti nei quali le pitlane sono decisamente troppo strette – ha affermato Sainz, come riferito da ‘Autosport’ -. Io voglio continuare a correre in posti come Zandvoort, Singapore, Budapest, ma anche farlo in sicurezza per noi piloti e per i meccanici. Non dimentichiamoci di queste persone, che durante i pit stop si trovano in mezzo a macchine che sfrecciano a 80 all’ora. E si trovano letteralmente a centimetri da possibili gravi incidenti”.
Il riferimento di Sainz, palese, è alla penalità rimediata a Zandvoort per aver tagliato la strada a Fernando Alonso, evitando però un pericolo a uno dei meccanici McLaren. “Fernando era chiaramente al sicuro, ma io ho dovuto fare quella manovra per evitare il meccanico. Si trovava sulla mia linea di passaggio, e proprio quella frenata ha generato l’unsafe release. Ma non si può proprio definire unsafe, visto che ho salvato la vita di una persona”, ha aggiunto il pilota Ferrari.