Lo stop forzato sta causando un danno economico enorme al circus e ai singoli team di Formula 1, costretti a tamponare in ogni modo possibile le perdite derivanti dai mancati introiti di sponsor e diritti tv. Come nel mondo del calcio, anche in F1 si sta discutendo sul taglio degli stipendi dei piloti: la McLaren è stata la prima a passare alle vie di fatto.
Il team britannico ha messo in congedo forzato una parte dei circa 900 dipendenti, per altri si profila un periodo di tre mesi di cassa integrazione, mentre quelli che restano in servizio si vedranno lo stipendio decurtato. Anche i piloti Carlos Sainz e Lando Norris hanno detto sì alla riduzione dell’ingaggio, nella stessa percentuale di tutti gli altri dipendenti del gruppo.
Anche Ferrari e Mercedes sarebbero pronte a seguire a ruota la McLaren. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, Lewis Hamilton sarebbe disposto a rinunciare ad una parte del suo salario, e anche Sebastian Vettel e Charles Leclerc starebbero discutendo in queste ore con la scuderia di Maranello la possibile riduzione degli ingaggi.