Il team principal della Ferrari Binotto si aspettava i problemi di affidabilità: “Fin nei test sapevamo di non avere una situazione ideale”
Il team principal della Ferrari Mattia Binotto in un’intervista a Motorsport è tornato ad analizzare il tallone d’Achille della scuderia di Maranello in questa stagione, i problemi d’affidabilità del motore che hanno colpito quest’anno sia Charles Leclerc, sia Carlos Sainz, ora entrambi alla quarta power unit stagionale con penalità annesse.
Il dirigente del Cavallino ha spiegato che si è trattato di una scelta ben precisa: prediligere le prestazioni all’affidabilità. “Non credo che abbiamo spinto troppo perché spingere sulle prestazioni non è mai abbastanza, ma sicuramente abbiamo dato priorità alle performance piuttosto che all’affidabilità”.
“Probabilmente siamo arrivati al limite del tempo per l’omologazione. Poi bisogna ricordare che anche sul fronte power unit c’è stata una restrizione del numero di ore che si possono utilizzare al banco prova, e queste restrizioni hanno avuto un impatto sul nostro lavoro. Quando non c’erano limiti, bastava aumentare il lavoro ai banchi prova, sia in termini di prestazioni che di affidabilità, ma oggi, essendo dei vincoli di ore, sei costretto a fare delle scelte”.
“Abbiamo spinto i limiti delle prestazioni oltre quello che sarebbe stato un normale piano di affidabilità – ha continuato Binotto -, e questo perché sapevamo che sarebbe stato importante recuperare il divario sulla concorrenza prima che arrivasse il congelamento per quattro stagioni, consci che le problematiche relative all’affidabilità possono sempre essere risolte in un secondo momento. Con questo non voglio dire che siamo arrivati alla prima gara pensando di essere del tutto inaffidabili, non è stato così. Nei test invernali non sono emersi problemi, ma sapevamo di non avere una situazione ideale”.