F1, Max Verstappen e il “caso simulatore”: il pensiero della Red Bull

L’olandese ha giocato al simulatore fino alle tre di notte, poi è sceso in pista

Max Verstappen è nell’occhio del ciclone. I risultati non arrivano e il suo nervosismo è la conferma che il tre volte Campione del Mondo non è sereno come quando dominava in pista. In tanti hanno criticato la sua decisione di trascorrere tante ore a giocare al simulatore. Nello specifico, non è piaciuta la scelta di guidare al simulatore fino alle tre di notte e poi salire sulla sua Red Bull per il GP d’Ungheria.

In difesa di Max Verstappen sono arrivate le parole di Helmut Marko, consulente Red Bull e fidato amico del pilota olandese: “A Imola è rimasto sveglio ancora più a lungo e ha vinto la gara. Ha la sua dose di sonno, l’ha sempre avuta, il resto sono parole al vento”, le sue chiare dichiarazioni riportate da Marca.

Gli fa eco Christian Horner: “Penso che la gente tragga le proprie conclusioni, ma Max sa cosa gli serve e noi ci fidiamo del suo giudizio riguardo. Sa come deve prepararsi per affrontare un Gran Premio, vincerlo ed essere Campione del Mondo”, spiega il team principal della Red Bull.

Per i vertici della Red Bull, quindi, il simulatore non è un problema e le ore spese a giocare di notte da parte di Max Verstappen non sono la causa della sua non eccelsa prestazione all’Hungaroring. Il vero limite è la Red Bull. Rispetto al recente passato, la monoposto non è più la migliore in pista. Da tre gare consecutive, il pilota olandese non vince. Questo è l’unica certezza al momento.

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