Enrico Fabbro conosce bene l’Algeria, vi ha allenato a più riprese, vincendo anche alcuni trofei con il Mouloudia ed è reduce da una importante esperienza con la Jeunesse de Kabylie. A lui Sportal.it ha chiesto cosa si aspetta dalla selezione biancoverde nella Coppa d’Africa che prenderà il via sabato a Johannesburg con la sfida tra i padroni di casa del Sudafrica e Capo Verde.
“Per le formazioni del Maghreb il clima sarà un ostacolo in più e andrà ad aggiungersi a numerosi problemi, comuni peraltro alle altre selezioni africane – dice il tecnico laziale -: sarà fondamentale l’aspetto motivazionale, conterà molto la capacità dei commissari tecnici di amalgamare il materiale a propria disposizione. Non è facile fare giocare insieme calciatori che percepiscono un milione di euro a stagione con altri che incamerano molto meno. Al tecnico il compito di formare un collage, con elementi impegnati in campionati importanti e altri in tornei meno competitivi. La quadratura del cerchio non sarà facile per il timoniere algerino Vahid Halilhodzic, che pure è un allenatore esperto. Io naturalmente farò il tifo per lui e per i giocatori che ho avuto a disposizione, come i difensori Belkalem e Rial: possono fare strada e, perché no, alzare la coppa. Glielo auguro e lo auguro soprattutto alla popolazione algerina, che mi è rimasta nel cuore”.
“In Algeria non c’è grande attesa per questa manifestazione, crescerà nei prossimi giorni, immagino, in base ai risultati. In Europa, invece, la si aspetta con una certa curiosità perché è la vetrina dei talenti del ‘Continente Nero’ e soprattutto è un piacere vedere all’opera quelli delle nazioni considerate minori. Che poi si possano adattare ai campionati europei è un altro discorso, ma ci sono scommesse che si possono fare e vincere”, aggiunge Fabbro, che non si perderà una partita e che come altri sportivi ha deciso di candidarsi per le prossime elezioni: sarà nella lista del Mir per la Camera e per la Regione Lazio.